Indra punta alla digital transformation delle aziende italiane. E raggruppa il business IT sotto il brand “Minsait-An Indra Company”, filiale controllata al 100%. La multinazionale spagnola specializzata in consulenza e tecnologia, presenterà la società in Italia domani a Milano in occasione del World Business Forum, contemporaneamente alla presentazione del fatturato. In particolare, anticipa il gruppo, si stima che il 2018 in Italia sarà chiuso con un aumento del fatturato di circa il 30% e un totale di oltre 1.000 professionisti.
Indra si è recentemente rafforzata nel nostro Paese grazie al team Softfobia, società sarda specializzata in soluzioni di Digital Marketing che conta su un team di 50 esperti. L’incorporazione del team di Softfobia consente di aumentare le capacità di Minsait, finora business unit, aggiungendo nuove soluzioni e referenze al proprio portfolio, soprattutto nei settori Media e Industrial & Consumer Markets. In particolare, il gruppo che entra a far parte di Indra è specializzato in progettazione e gestione di portali web, sviluppo di architetture, progettazione grafica e nelle attività SEO ed e-commerce, ed è proprietario di prodotti di content management, soluzioni di digital engagement e piattaforme di gamification.
Guidata in Italia dall’AD Pedro Garcia, Indra ha registrato nel nostro Paese una crescita esponenziale negli ultimi anni, triplicando il numero di professionisti e partecipando a importanti progetti quali il Sistema Pubblico di Connettività (SPC) e il nuovo sistema di sicurezza integrato dei Musei Vaticani, per citare solo i più recenti. L’Italia è il secondo mercato in Europa per la società dopo la Spagna. A livello globale nel 2017, Indra ha registrato ricavi per 3.011 milioni di euro.
“Il rinnovo della nostra offerta commerciale nel Paese sotto il brand Minsait ci colloca nella miglior posizione possibile per guidare i nostri clienti nei loro percorsi di trasformazione – dice l’Ad -, confermando l’ambizione di contribuire, con tecnologia e innovazione, allo sviluppo e alla digitalizzazione dell’Italia”.