I titoli tecnologici spingono ancora i mercati sulle montagne russe sull’onda di ipotesi di un’escalation nella guerra commerciale Usa-Cina. Ieri Wall Street ha chiuso in rosso, zavorrata da Amazon che è sceso in picchiata toccando quota -6,33%. Facebook ha toccato quota -2,26%. Netflix -4,96%. Ibm perde il 4,13%: l’acquisizione di Red Hat per 34 miliardi di dollari non convince Wall Street, che ritiene il prezzo pagato troppo alto.
Ibm ha rassicurato gli investitori che non intende cambiare la sua politica di dividendi nonostante l’acquisizione, ma ha annunciato che sospenderà il piano di buyback per il 2020 e il 2021. ”E’ un’acquisizione per la crescita dei ricavi, non è per sinergie di costi” spiega la società: ma i mercato temono che la crescita interna non fosse sufficiente a tenere Ibm al passo in un mercato, quello del cloud, sempre piu’ importante e grande. L’accordo – spiega l’amministratore delegato Ginni Rometti – unisce due società che diventeranno il ”punto di partenza” per i clienti che vogliono un ”cloud ibrido”.
L’ondata di vendite sul mercato è alimentata dai timori di una guerra commerciale. Il calo di Wall Street si è accentuato con le indiscrezioni riportate dall’agenzia Bloomberg, secondo la quale l’amministrazione Trump sarebbe pronta a un nuovo round di dazi sul Made in China nel caso in cui l’incontro fra Donald Trump e il presidente cinese Xi Jinping al G20 fallisse. Un annuncio potrebbe arrivare già i primi di dicembre e questo vorrebbe dire che i dazi, dopo un periodo di consultazione pubblica di 60 giorni, potrebbero entrare in vigore agli inizi di febbraio. Il rumor appesantisce i titoli industriali, quelli più esposti alla Cina, e lascia intravedere settimane volatili sul mercato