Gli operatori mobili stanno tenendo testa alla recessione. Ma sul
lungo termine la crisi li obbligherà a rivedere le strategie
industriali ossia a cambiare l’approccio alla fornitura di
servizi.
È quanto sostiene la società di analisi Ovum nel rapporto
“Mobile operators in a recession: lessons and coping
strategies”. Gli operatori mobili sono riusciti a mantenere
alti i profitti e la crescita di clienti nel corso del 2008 anche
se il tasso di crescita ha subito una contrazione.
I mercati emergenti sono quelli in cui la recessione per il
momento non ha provocato significativi impatti. Ma anche nelle
economie mature, come quella statunitense ed europea, dove la
crisi ha impattato gravemente su molti settori industriali, i
profitti degli operatori mobili si sono mantenuti pressoché
stabili.
Ciò non vuol dire che il settore sia fisiologicamente
impermeabile alla recessione: gli analisti di Ovum sostengono,
infatti, che nel medio-lungo periodo gli operatori dovranno
dimostrare capacità di adattamento al “nuovo” scenario se
vorranno continuare a generare revenues e disporre delle risorse
finanziarie necessarie per gli investimenti nelle reti di nuova
generazione. Inoltre non sono da sottovalutare le questioni
regolatorie.
“La crisi per il mobile non si è ancora materializzata –
sostengono gli analisti – poiché il settore è ancora in
crescita. Vero è che molti consumatori stanno rivedendo al
ribasso i propri piani di spesa e ciò impatterà sulle revenues
anche se alcuni operatori si stanno già organizzando con nuovi
piani tariffari e offerte in linea con le rinnovate esigenze.
Bisogna poi fare i conti con le fluttuazioni monetarie: il cambio
euro-dollaro può mettere in difficoltà molti operatori ed
erodere la disponibilità di cassa”.