L’editoria italiana cambia pelle, avvicinandosi sempre più al Web e alle tecnologie digitali. A dirlo il 24° Rapporto Italia dell’Eurispes che rileva un mutamento che riguarda tutta tutta la filiera.
“L’editoria on demand, nata grazie allo sviluppo delle tecnologie digitali – spiega il rapporto – rappresenta una valida alternativa al comune canale di vendita, utile soprattutto per una produzione di nicchia e settoriale, si pensi alla letteratura scientifica e accademica, a tiratura limitata e da cui possono trarre vantaggio soprattutto gli autori emergenti”.
Nel solo biennio 2006-2007 il numero di editori che si è avvicinato alla stampa digitale o al print on demand è quasi raddoppiato, passando da 235 del 2006 ai 413 del 2007. Sebbene il numero degli editori che ricorrono a queste nuove modalità sia ancora ridotto rispetto alle realtà editoriali esistenti – il totale degli editori censiti per il 2006 è di 7.547 e per il 2007 è di 8.373 – il dato è comunque indicativo di una tendenza sempre più diffusa nel mondo editoriale, ossia quella di sfruttare al massimo le chances offerte dalle nuove tecnologie e da Internet, laddove soprattutto si cerca di rispondere al crescente pubblico di clienti orientati all’e-commerce anche per quel che concerne il comparto editoriale.
Articolato il discorso relativo agli e-book. Sebbene il mercato italiano abbia stentato a decollare nel 2011, nel 2011 si registra un progressiva accelerazione, come dimostrano le cifre relative all’offerta dei titoli e-book che da 6.950 del dicembre 2010 arrivano a 7.559 a gennaio 2011; 8.186 a febbraio 2011; 8.932 a marzo 2011; 11.271 a maggio 2011; 17.951 a settembre 2011; 18.816 a novembre 2011; 19.500-20.000 a dicembre 2011 (previsione).
Significativo infine che dei 342 editori di e-book attualmente in Italia più dei due terzi – ovvero 284 – siano piccoli editori; ancora più significativo il fatto che nel 2010 fossero solo 94, a dimostrazione di come i fenomeni legati alla Rete e alle nuove tecnologie digitali possano rappresentare un’alternativa di sviluppo soprattutto per quelle realtà medio-piccole altrimenti poco raggiungibili dal mercato tradizionale.