Una sospensiva dello studio per la cessione della rete: questa, come riferito a Radiocor da Vito Vitale della Cisl, la proposta del ministero dello Sviluppo in merito alla vertenza Wind, formulata durante gli incontri di oggi con azienda e sindacati. La società aveva messo in cantiere un progetto di esternalizzazione della rete che interessa 1.600 lavoratori. La moratoria, precisa la Uilcom, durerà sei mesi.
Il ministero inoltre, aggiunge il segretario della Fistel, "propone una serie di incontri a partire da marzo per ricercare soluzioni alternative sotto la supervisione del ministero stesso. E’ previsto poi un tavolo tra il ministero e i sindacati sull’agenda digitale e lo sviluppo delle reti". Wind, aggiunge Vitale, si è impegnata a presentare durante gli incontri un piano industriale con le strategie di sviluppo.
"Con l’intesa di oggi al Ministero dello Sviluppo Economico, che prevede la sospensione del processo di esternalizzazione della rete di Wind, abbiamo colto un risultato importante: è la prima volta che si blocca una cessione di ramo e credo che questa sia una notizia buona per l’insieme del settore delle Tlc". Lo sostiene Emilio Miceli, segretario generale Slc Cgil. "Abbiamo contestato fin dall’inizio un cambiamento di modello che reputavamo sbagliato. Adesso nel corso delle prossime settimane torneremo a discutere sull’agenda digitale del paese con il Ministero dello Sviluppo Economico perchè pensiamo che questo sia il terreno giusto per il rilancio delle Tlc e del sistema paese", conclude.
"Per ora il nostro è un giudizio positivo – ha detto il segretario nazionale della Uilcom Salvo Ugliarolo – in quanto si è bloccato il progetto che noi abbiamo sempre respinto . Siamo pronti da parte nostra a trovare altre soluzioni purché non vengano penalizzati i lavoratori”.