I grandi marchi internazionali di orologi lanciano la sfida a Apple & Co e puntano a recuperare sulle vendite dopo i cali subiti a causa dello sbarco sul mercato degli smartwatch. Una tendenza che a partire dal 2015, con l’arrivo del primo Apple Watch, ha messo in difficoltà brand come Tag Heuer, Swatch e Fossil, che hanno visto progressivamente scendere le proprie quote di mercato. La ricetta individuata da questi marchi, riporta il Wall Street Journal, non è quella di produrre wearable che facciano concorrenza diretta ai modelli di Apple, Samsung o Huawei, ma di portare sul mercato modelli “ibridi” che riescano a unire nello stesso orologio tradizione e innovazione grazie a funzioni più moderne supportate da tecnologie di ultima generazione.
L’obiettivo è quello di invertire una tendenza che nel 2016 ha portato al sorpasso degli smartwatch sugli orologi tradizionali per volumi di vendita, e quantomeno di rallentare un trend che – soltanto per Apple – vede previsioni di aumenti fino al +40% nel 2019.
La decisione di puntare su modelli ibridi arriva dopo che alcuni produttori avevano già tentato di avventurarsi sulla strada degli smartwatch, con modelli che però sono stati accolti con freddezza dal mercato.
I nuovi modelli sono quelli che non montano touch screen ma che possono essere sincronizzati con gli smartphone grazie a un’app dedicata, e che sono in grado di trasmettere alert in caso di chiamate o notifiche, senza però sacrificare nulla alla tradizione. Tra i modelli su cui si punta con più decisione si sono il Connecterd modular 41 di Tag Heuer, che grazie alle partnership con Intel e Google offre programmi per il fitness, funzioni Gps e pagamenti contactless. Sullo stesso piano lo Swatch Bellamy 2, con la società svizzera che ha già nelle proprie strategie quella di mettere in campo un proprio sistema operativo nei prossimi mesi.