Su Twitter le fake news viaggiano a suon di bot, cioè di account automatici, che hanno avuto un peso molto rilevante nel diffondere la disinformazione nel corso delle elezioni presidenziali Usa. A dirlo è uno studio dell’università dell’Indiana, pubblicato sulla rivista Nature Communications, che ha preso in esame 14 milioni di messaggi e 400mila articoli condivisi sul social tra maggio 2016 e marzo 2017. Eliminare gli account automatici – rilevano gli esperti – ridurrebbe “in modo significativo” la circolazione delle bufale.
In base ai risultati, un 6% di account Twitter identificati come bot ha diffuso il 31% delle fake news, e ha condiviso il 34% degli articoli pubblicati da fonti non credibili.
I bot, si legge, svolgono un ruolo importante nel promuovere notizie false subito prima che diventino virali. E’ un arco di tempo brevissimo – dai 2 ai 10 secondi – che rende l’idea di quanto sia difficile contrastarne la diffusione, evidenziano i ricercatori. “I bot amplificano il volume e la visibilità dei messaggi fino a quando diventa più probabile che siano condivisi in modo ampio”, si legge nello studio.
“Le persone tendono a fidarsi di più dei messaggi che sembrano provenire da molte persone – spiega il ricercatore Giovanni Luca Ciampaglia, coautore dello studio – I bot carpiscono questa fiducia rendendo i messaggi così popolari che le persone reali sono indotte a diffonderli”.
Gli studiosi hanno condotto un esperimento all’interno di un Twitter simulato, in cui hanno cancellato gli account automatici. “L’esperimento mostra che eliminare i bot dai social network – spiegano – ridurrebbe in modo significativo la quantità di disinformazione”.