Nel terzo trimestre del 2011, l’Italia torna ad essere la prima fonte al mondo di traffico legato agli attacchi da reti mobili, in quanto responsabile del 31%, del traffico mobile globale una percentuale equivalente a più del doppio di quella registrata il trimestre precedente (14%). E’ quanto emerge dal Rapporto sullo stato di Internet nel terzo trimestre del 2011, realizzato da Akamai, società specializzata in piattaforme cloud. Per quanto riguarda il traffico legato agli attacchi da reti mobili, precisa Akamai, i primi 10 Paesi responsabili generano da soli il 76% degli attacchi totali.
La top ten dei paesi che generano la maggior parte degli attacchi da reti mobili è guidata dall”Italia (31%), a seguire Cile (11%), Australia (6,2%), Usa (5%), Lituania (3%), Ucraina (2,9%), Russia (2,5%), Malesia (2,5%), altri paesi (24%).
La velocità media di connessione in Italia nel terzo trimestre del 2011 si attesta sui 4 Mbps (diminuita del 4,8% rispetto al trimestre precedente) e con un picco di velocità di connessione di 16.2 Mbps.
Rispetto al secondo trimestre 2011, l’Italia ha visto diminuire l’adozione della high broadband del 15%. In Europa, solo la Slovacchia ci supera: soltanto l’1,1% degli slovacchi ancora la utilizza, poco più dello 0,8% degli italiani.
In Italia esiste un divario di circa 2 Mbps tra il provider che offre la velocità di connessione mobile media maggiore (3,3 Mbps) e quello che offre la velocità media minore (1,3 Mbps). Le velocità di connessione massime offerte dagli operatori italiani vanno dai 8,4 Mbps ai 17,4 Mbps.
Basato sulle informazioni raccolte dalla Akamai Intelligent Platform, il rapporto offre un’analisi approfondita dei principali dati, quali penetrazione di Internet, traffico mobile e consumo di dati, origine degli attacchi informatici e velocità di connessione globale e locale.
Negli ultimi tre anni, Akamai ha notato un aumento del 2.000% nel numero di attacchi DDoS registrati dai propri clienti. Inoltre, i rilevamenti Akamai indicano che gli attacchi port-based sono comunque ancora prevalenti e provengono da ogni parte del mondo.
Traffico legato agli attacchi – Il ruolo dell’Asia
Nel terzo trimestre 2011, il traffico legato agli attacchi è stato generato da 195 Paesi, 3 in più rispetto al trimestre precedente. Considerando le geografie di provenienza, Akamai ha rilevato che quasi il 50% degli attacchi ha avuto origine in Asia e Oceania, con l’Indonesia in cima alla classifica in quanto, da sola, genera il 14% degli attacchi osservati. In seconda e terza posizione troviamo invece Taiwan e Cina che, insieme, sono responsabili del 20% del traffico totale.
Mentre la Birmania esce improvvisamente dalla classifica, Corea del Sud, Indonesia, Taiwan, Cina, India ed Egitto vedono invece aumentare la propria percentuale di attacchi generati rispetto al trimestre scorso. Diminuisce leggermente il traffico originato in Europa, che si stabilizza al 28%; Nord e Sud America sono responsabili di circa il 19% degli attacchi, mentre il rimanente 4% è appannaggio dell’Africa.
Per quanto riguarda il traffico legato agli attacchi da reti mobili, i primi 10 Paesi responsabili generano da soli il 76% degli attacchi totali.
In questo trimestre, l’Italia torna ad essere la prima fonte al mondo di traffico legato agli attacchi da reti mobili, in quanto responsabile del 31% del traffico osservato da Akamai, una percentuale equivalente a più del doppio di quella registrata lo scorso trimestre (14%).
Quali sono le porte vittime degli attacchi?
Il 68% del traffico legato agli attacchi si concentra su dieci porte in particolare, di cui la più colpita è la 445. Gli attacchi diretti alla Porta 80 (WWW/http) sono scesi di circa un terzo se paragonati al secondo trimestre, mentre quelli diretti alla Porta 23 (Telnet) sono invece cresciuti di quasi un terzo, aumento da attribuire probabilmente agli attacchi originati in Egitto e Corea del Sud.
Penetrazione di internet e adozione della banda larga
La velocità di connessione media globale è di 2.7 Mbps con il picco medio della velocità di connessione pari a 11.7 Mbps. A livello globale, è la Corea del Sud a vantare la più alta velocità di connessione media (16.7Mbps) ed il maggior picco medio di connessione (46.8 Mbps). Inoltre, sono proprio le città sudcoreane, insieme a quelle giapponesi, a registrare i picchi di velocità maggiori. In generale, l’adozione della high broadband (superiore ai 5Mbps) è aumentata del 29%, con il maggior incremento registratosi in Corea del Sud, giunta a 79%; mentre quello della broadband (superiore ai 2Mbps) è aumentato del 66%, con la Bulgaria che continua ad avere il più alto numero di adesioni (96%). Gradualmente, la narrowband (inferiore ai 256 kbps) viene invece abbandonata: la sua adozione scende del 2,5%, con la Libia che, con il suo 55%, figura come il Paese con il più alto numero di connessioni narrowband.
La velocità media di connessione in Italia nel terzo trimestre del 2011 si attesta sui 4 Mbps (diminuita del 4,8% rispetto al trimestre precedente) e con un picco di velocità di connessione di 16.2 Mbps.
Rispetto al secondo trimestre 2011, l’Italia ha visto diminuire l’adozione della high broadband del 15%. In Europa, solo la Slovacchia ci supera: soltanto l’1,1% degli slovacchi ancora la utilizza, poco più dello 0,8% degli italiani.
Nel terzo trimestre, più di 615 milioni di indirizzi IPv4 unici, provenienti da 239 Paesi si sono connessi alla piattaforma Akamai: circa l’1,8% in più rispetto al trimestre passato e il 15% in più rispetto allo stesso periodo lo scorso anno. Circa 200 Paesi hanno registrato una crescita anno su anno: in particolare Brasile, Italia e Cina hanno registrato una crescita superiore al 25%.
Connettività mobile
La velocità media di connessione offerta dai provider mobili va dai 6.1 Mbps a 327 kbps, con picchi che variano dai 22.2 Mbps a 1.4 Mbps. Considerando il consumo di contenuti mobili, gli utenti di nove provider mobili hanno consumato in media più di un gigabyte di contenuti da Akamai al mese, mentre gli utenti di ulteriori 75 provider hanno scaricato oltre 100 MB di contenuti mensili. Inoltre, secondo i dati raccolti da Ericsson, il traffico di dati mobile raddoppia anno su anno, ed è in crescita del 18% rispetto al trimestre precedente.
In Italia esiste un divario di circa 2 Mbps tra il provider che offre la velocità di connessione mobile media maggiore (3,3 Mbps) e quello che offre la velocità media minore (1,3 Mbps). Le velocità di connessione massime offerte dagli operatori italiani vanno dai 8,4 Mbps ai 17,4 Mbps.
Le città più veloci del mondo
Dall’analisi effettuata nel terzo trimestre 2011 relativamente alle 100 città più veloci del mondo risulta che è sempre l’Asia a dominare la classifica, con la Corea del Sud ad occupare le prime cinque posizioni e con la presenza massiccia del Giappone, che vanta ben 57 città nella top 100. Solo 10 sono le città europee che figurano in classifica: la più veloce è Amsterdam, in 33esima posizione.