RAPPORTO

5G, Italia leader in Europa sulle frequenze “pioniere”

Osservatorio iDate: tempi record per il nostro Paese nelle strategie di assegnazione dello spettro radio per le reti mobili di prossima generazione. E’ il secondo al mondo, dopo la Corea del Sud, ad aver destinato agli operatori le “millimetriche”

Pubblicato il 30 Nov 2018

frequenze-5G

Italia tra i Paesi leader in Europa e nel mondo nei processi verso il 5G. Emerge dal 5G Observatory Quarterly Report di iDate che fa il punto sui progressi nello sviluppo delle reti mobili di prossima generazione a due anni dal lancio dell’ActionPlan europeo.

L’Italia è il primo Paese in Europa ad aver reso disponibili le frequenze in tutte le bande “pioniere” per il 5G con l’asta 2018. Ed è inoltre il secondo Paese al mondo, dopo la Corea del Sud, ad aver assegnato lo spettro radio nelle bande millimetriche (2,4-2,8 Ghz). Gli Usa arrivano terzi.

Attualmente un solo operatore ha una rete commerciale 5G nell’Ue, la finlandese Elisa che ha lanciato la propria rete a giugno a Tampere e nella capitale estone Tallinn. Gli autori del rapporto si aspettano che nel 2019 vengano lanciate altre reti, una volta che i dispositivi 5G iniziano ad arrivare sul mercato.

La banda di frequenza più comune per testare il 5G in Europa è stata quella dei 3,6 GHz. Scarso uso finora, invece, della banda a 26 GHz: secondo il report questo è dovuto alle aspettative del mercato sui tempi di sviluppo dei dispositivi mmWave.

Tranne l’Italia, in Europa il rilascio dello spettro nelle bande pioniere identificate è ancora lento. Solo tre Stati fra cui il nostro (anche se con rilascio entro il 2022) hanno assegnato la banda a 700 MHz, e solo cinque hanno frequenze autorizzate nella gamma 3,4-3,8 GHz.

I paesi in cui le prove 5G sono state più attive sono Spagna, Francia, Italia, Germania, Regno Unito, Finlandia, Romania e Svizzera. Media e entertainment sono finora i settori di applicazione più comuni, seguiti dall’automotive.

La strategia 5G italiana, riporta l’Osservatorio, ha preso il via alla fine del 2016 quando l’Agcom ha annunciato l’avvio di un’indagine conoscitiva per lo sviluppo di sistemi mobili e wireless verso il 5G e l’utilizzo dello spettro sopra i 6GHz. Vengono poi ricordate le tappe delle sperimentazioni nelle città (Milano, Prato, L’Aquila, Bari e Matera dove gli operatori avranno le frequenze a disposizione, per i trial, fino al 2020.

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