Sono a New York, mi sto facendo la barba e voglio sapere se faccio in tempo a prendere l’autobus che, con un biglietto transfer, mi porterà da Staten Island all’aeroporto di Newark entro due ore. Da pochi giorni è possibile, poiché la New York Metropolitan Transportation Authority ha lanciato sulla rete il servizio real-time bus tracking service, l’Mta Bus Time.
Posso trovare online la posizione esatta del mio autobus tenendo d’occhio il mio mobile mentre mi rado. Il servizio è iniziato da Staten Island perché questa zona non ha metropolitana. Entro il 2012 ben 6.000 autobus e 14.000 fermate degli autobus saranno monitorabili con l’Mta Bus Time e – con la fine del 2013 – autobus e fermate di New York saranno gestiti così.
Ricordate? Era estate del 2010. Dal Campidoglio certificarono che ben presto lo smartphone ci avrebbe additato sia il parcheggio più prossimo alla nostra destinazione, sia le bizze del traffico che si sarebbero frapposte. Assicurarono che quell’autunno il database capitolino avrebbe mappato i punti a rischio, dove collocare i sensori, neanche a dirlo, intelligenti. Tutto quello che s’è visto è qualche telecamera in più e il solito vigile nascosto dietro al gabbiotto ad annotare la targa dei reprobi, per passarla ai gabellieri.
Solo nei quartieri centrali di Roma, posso leggere i tempi di attesa del bus, proprio dove sono più inutili che mai: alla fermata. Sono già qui, devo aspettare; che cosa mi importa sapere quanto? È sempre lo stesso smartphone: a New York è utile per prendere un bus al momento giusto; a Roma tutt’al più è utile per un caffè al momento sbagliato in una città in perenne decadenza.