5G, il governo stanzia 150 milioni per l’acquisto di Tv e decoder di nuova generazione

Varato in manovra il contributo per le famiglie in vista del passaggio al nuovo standard che inizierà nel 2020. Lo switch-off interesserà il 35% della popolazione italiana

Pubblicato il 28 Dic 2018

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E’ stato stabilito in 150 milioni di euro l’ammontare del contributo destinato alle famiglie che dovranno adeguarsi all’entrata in vigore del nuovo standard Dvbt2 per la trasmissione del segnale televisivo, che inizierà nel 2020 e proseguirà fino al 2022 per consentire la liberazione delle frequenze destinate al 5G. L’incentivo andrà a chi deciderà dal prossimo anno di acquistare un nuovo televisore che supporti il nuovo standard, o un decoder per abilitare alla ricezione del segnale un televisore più datato che non è in grado di “leggere” lo standard Mpeg4.   

Il provvedimento nasce per fare in modo che si arrivi al 2022 nelle condizioni di poter effettuare lo switch-off senza traumi, un po’ come avvenuto nel 2012 con il passaggio dall’analogico al digitale terrestre. 

I televisori in vendita dal 2017, in ogni caso, supportano già il nuovo standard: quindi il provvedimento riguarda chi vorrà sostituire gli apparecchi comprati prima di quella data o chi vorrà adeguarli collegando un decoder: si stima che la platea interessata sia circa il 35% della popolazione nazionale. 

Il passaggio avverrà su tutto il territorio nazionale nell’arco di due anni, a partire dal gennaio 2020 fino al dicembre 2021, e interesserà pre prime Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Sardegna, per chiudere con alcune provincie del veneto, Emilia – Romagna, Marche, Friuli Venezia Giulia, Molise, Puglia, Basilicata e le provincie di Cosenza e Crotone.

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