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Web tax, il “modello 3%” prende piede in Europa: anche l’Austria si accoda

Il primo ministro Sebastian Kurz: “E’ tempo che Google & Co contribuiscano allo sviluppo del Paese con un’imposta equa”

Pubblicato il 02 Gen 2019

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Anche l’Austria, come l’Italia, punta a una web tax “fai da te” giocando d’anticipo rispetto a un’armonizzazione europea. Lo ha anticipato il primo ministro Sebastian Kurz al quotidiano Osterreich. Secondo Kurz il paese ha bisogno di sfruttare le opportunità della digitalizzazione, sviluppare infrastrutture e “imporre finalmente un’imposta equa” alle grandi aziende di Internet. Implementerà la propria misura nazionale in aggiunta all’approccio europeo e introdurrà una tassa digitale per le società in Austria.

Kurz ha espresso la sua gratitudine al Ministro delle Finanze Hartwig Loger per il suo impegno a favore della tassa digitale dell’Ue. In media, ha sottolineato il primo ministro, le web company pagano circa il 9% di tasse in Europa, mentre l’economia tradizionale di solito paga dal 20 al 25%. Loger presenterà i punti principali del piano durante un summit del governo.

Secondo le informazioni di Osterreich, la nuova aliquota di imposta digitale sarà del 3% sui ricavi della pubblicità destinata al mercato austriaco e l’imposta sarà applicata solo alle società con un fatturato superiore a 750 milioni di euro. Anche la tassazione delle vendite di dati (trasferimento di dati) basata sul modello francese è in discussione.

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