Un software “sonda” per monitorare l’andamento della fatturazione elettronica B2B e rilevare eventuali anomalie. È lo strumento messo in campo dall’Agenzia delle Entrate per fare fronte alla svolta “digital”. Insieme ad esso una team di 60 eperti che misurano l’andamento dei server.
In base ai dati forniti finora dall’Ade, la media dei primi quattro giorni del 2019 registra l’emissione quotidiana di circa 700 mila fatture elettroniche, per un totale di 2,8 milioni di e-fatture predisposte da 120 mila operatori.
Dati che, pur mancando il dettaglio delle giornate del 5 e del 6 gennaio, confermerebbero l’assenza di disservizi. Secondo l’agenzia fiscale la percentuale di errori si è attestata intorno al 6%, una cifra considerata “fisiologica” e determinata da sbagli che avrebbero invalidato, comunque, anche le fatture cartacee. Si tratta – fanno sapere a CorCom dall’Agenzia – di un margine di errore molto inferiore quello registrato all’avvio dell’obbligo di e-fattura verso la PA nel 2015 che fu del 30% nelle prime giornate.
E sul buon o mal funzionamento del sistema i pareri sono discordanti. Mentre per il Codacons – l’associazione dei consumatori è pronta a presentare un esposto per interruzione di servizio – con l’avvio della e-fattura è “caos fiscale”, Confcommercio dà un giudizio tutto sommato positivo, al netto di qualche difficoltà inevitabile quando si parte con un progetto così complesso. “E’ appena partita, ma al momento non ci sono particolari criticità”, spiega il responsabile fiscale di Confcommercio Vincenzo De Luca.
Di tutt’altro parere i commercialisti. Marco Cuchel, presidente dell’Associazione dei commercialisti, racconta di “segnalazioni di utenti che, collegandosi al portale Fatture e corrispettivi dell’Agenzia delle Entrate, visualizzano il messaggio: Il sistema non è al momento disponibile, ci scusiamo per l’inconveniente e si prega di riprovare più tardi”.
E la polemica sbarca in Parlamento con Forza Italia che chiede le dimissione del numero uno di Ade, Antonino Maggiore. “Eravamo stati facili profeti rispetto ai problemi che l’avvio della fatturazione elettronica avrebbe creato – dice il deputato azzurro Galeazzo Bignami – Bene dunque che anche il Codacons abbia deciso di tentare un’azione forte come l’esposto contro Agenzia delle Entrate. La battaglia contro un sistema che penalizza soprattutto le micro e le piccole imprese, gli artigiani, i commercianti e l’esercito di Partite Iva è una battaglia di tutti e va combattuta insieme. Questo governo, come quello che lo ha preceduto, ha fatto orecchie da mercante. Ma noi non arretreremo e continueremo a batterci affinché, con un nuovo provvedimento, quest’obbligo cessi di esistere e si dia almeno la possibilità, agli imprenditori, di scegliere se passare o meno al sistema di fatturazione elettronica. Intanto continuiamo ad auspicare, anzi a pretendere, le dimissioni del direttore dell’Agenzia delle Entrate.