WELFARE

Reddito di cittadinanza (o reddito di base) a “trazione” digitale, ecco come funziona

I requisiti per accedere e le modalità per presentare la domanda. E come calcolare l’importo del sussidio. Due nuove piattaforme informatiche gestiranno i Patti per il lavoro

Aggiornato il 06 Mar 2019

reddito-di-cittadinanza-3

Come calcolare il reddito di cittadinanza

Il beneficio economico si compone di due parti:

  • una integra il reddito familiare fino alla soglia di 6.000 euro moltiplicati per la scala di equivalenza (7.560 euro per la Pensione di cittadinanza),
  • l’altra, destinata solo a chi è in affitto, incrementa il beneficio di un ammontare annuo pari al canone di locazione fino ad un massimo di 3.360 euro (1.800 euro per la Pensione di cittadinanza). È prevista anche una integrazione per famiglie proprietarie della casa di abitazione, laddove sia stato acceso un mutuo: in questo caso l’integrazione, pari al massimo alla rata del mutuo, non può superare 1.800 euro.

L’importo complessivo, sommate le due componenti, non può comunque superare i 9.360 euro annui (780 euro mensili), moltiplicati per la scala di equivalenza e ridotti per il valore del reddito familiare.

L’importo effettivamente erogato dipende dagli altri trattamenti assistenziali e dai redditi eventualmente percepiti dalla famiglia. Il nucleo familiare ha quindi diritto al beneficio massimo solo nel caso in cui non percepisca trattamenti assistenziali e altri redditi rilevati nell’Isee.

La scala di equivalenza è pari ad 1 per il primo componente del nucleo familiare ed è incrementata di 0,4 per ogni ulteriore componente di età maggiore di anni 18 e di 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino ad un massimo di 2,1, elevato a 2,2 in presenza di componenti in condizione di disabilità grave o non autosufficienza.

La determinazione dell’ammontare del beneficio economico viene effettuata dall’Inps sulla base della dichiarazione Isee e delle informazioni sui trattamenti erogati ai beneficiari del Reddito di cittadinanza. In caso di variazione della composizione del nucleo familiare il beneficio economico sarà corrispondentemente rideterminato in base al nuovo numero dei componenti.

Cos’è e come funziona la pensione di cittadinanza

La Pensione di cittadinanza, introdotta con Decreto legge numero 4 del 28 gennaio 2019, è una misura di contrasto alla povertà attraverso l’erogazione di un sussidio mensile, di importo variabile in base alle condizioni economiche ed al numero dei componenti il nucleo familiare.

Se i componenti del nucleo familiare abbiano età pari o superiore a 67 anni, oppure se nel nucleo familiare sono presenti anche persone di età inferiore a 67 anni in condizione di disabilità grave o non autosufficienza, si può richiedere la Pensione di Cittadinanza (PdC).

La Pensione di Cittadinanza 2021 è, pertanto, un sostegno economico, erogato dallo Stato in favore dei pensionati a basso reddito. Per beneficiare della pensione di cittadinanza è necessario essere in possesso di determinati requisiti Isee, di residenza e di età.

Nel caso di accoglimento della domanda, il primo pagamento avviene entro i primi 15 giorni del mese successivo dalla richiesta. Per coloro che già beneficiano della pensione di cittadinanza, il pagamento di gennaio 2021, avverrà il 27 gennaio 2021.

La Legge di Bilancio 2021 ha apportato alcune sul pagamento della pensione di cittadinanza.

I beneficiari possono ricevere il pagamento contestualmente all’accredito della pensione, se risultano titolari di una prestazione erogata dall’Inps. E’ stato cancellato il divieto di prelevare un importo superiore a 100 euro e l’obbligo di eseguire un bonifico unico per il pagamento dell’affitto o del mutuo. Chi riceverà l’integrazione della pensione di cittadinanza con la pensione ordinaria non dovrà aspettare il 27 del mese per ricevere la ricarica. Eliminato anche l’obbligo di utilizzare Postepay.

Per continuare a ricevere la pensione di cittadinanza è opportuno rinnovare la documentazione Isee 2021. Infatti, qualora il beneficiario non provveda a rinnovare l’ISEE, si ritroverà con la sospensione della pensione. Il rinnovo dovrà avvenire entro il 31 gennaio 2021.

La sospensione dei pagamenti è effettuato fino a quando il beneficiario non consegnerà l’Isee rinnovato.

La privacy nel reddito di cittadinanza

Il Garante per la protezione dei dati ha approvato le misure che l’Inps adotterà per acquisire anche in modo massivo, sulla base di apposite convenzioni da stipularsi con diversi soggetti pubblici, le informazioni necessarie per effettuare i controlli sulla concessione del reddito di cittadinanza (Rdc).

I trattamenti di dati che l’Inps dovrà svolgere, infatti, pur essendo finalizzati all’esecuzione di un compito di interesse pubblico, presentano rischi elevati per i diritti e le libertà degli interessati in quanto prevedono scambi di dati personali – su larga scala e con modalità telematiche – relativi alla salute, alla condizione sociale e alla situazione economica e finanziaria, nonché a condanne penali e reati, riferiti principalmente a soggetti vulnerabili, anche minori d’età.

I dati oggetto di scambio tra l’Inps e le diverse amministrazioni – Anagrafe tributaria, Pra, Regioni, Comuni – dovranno quindi essere limitati a quelli strettamente necessari ad effettuare le verifiche previste dalla legge (possesso di beni immobili, intestazione di autoveicoli, ricovero in strutture pubbliche di lunga degenza, condanne o misure cautelari personali).

Dovranno essere adottate, inoltre, adeguate misure di sicurezza volte ad assicurare l’integrità e la riservatezza dei dati sia con riferimento ai flussi informativi (ad es., mediante tecniche in grado di assicurare la cifratura delle informazioni e la firma digitale) sia con riferimento ai trattamenti effettuati dalle amministrazioni che detengono i dati (che potranno trattare i dati dei beneficiari trasmessi dall’Inps solo per il tempo necessario ad effettuare le verifiche, rendendoli incomprensibili ai soggetti non autorizzati all’accesso e disponendo la loro immediata cancellazione una volta fornite le informazioni all’Istituto).

Il Garante, infine, nel prendere atto di quanto dichiarato dall’Inps – ossia che verranno rispettati gli stessi criteri anche per le verifiche sulla permanenza dei requisiti durante tutto il periodo di fruizione del beneficio – si riserva di verificare la conformità al Regolamento Ue di tali successivi controlli nell’ambito della valutazione di impatto più generale che verrà predisposta dall’Inps.

Le misure di garanzia approvate, consentendo l’incrocio dei dati ai fini delle opportune verifiche dell’Inps, confermano il presidio dell’Autorità teso a favorire l’erogazione del reddito di cittadinanza solo a coloro che ne hanno diritto e per i quali risulti dimostrato il reale stato di necessità.

I dati oggetto di scambio tra l’Inps e le diverse amministrazioni – Anagrafe tributaria, Pra, Regioni, Comuni – dovranno quindi essere limitati a quelli strettamente necessari ad effettuare le verifiche previste dalla legge (possesso di beni immobili, intestazione di autoveicoli, ricovero in strutture pubbliche di lunga degenza, condanne o misure cautelari personali).

Novità sul reddito di cittadinanza 24 marzo 2021

Il primo decreto Sostegni del governo Draghi aumenta di un miliardo le risorse per reddito di cittadinanza aumentano e stabilisce una nuova norma secondo la quale chi accetta un lavoro può percepire automaticamente di nuovo il reddito di cittadinanza, una volta terminato il lavoro, se l’importo complessivo percepito non supera la soglia fissata dallo stesso dl in 10mila euro annui. La misura contenuta nel decreto legge sostegni, è illustrata nella relazione tecnica che accompagna il provvedimento.

“Per l’anno 2021 – si legge nel decreto emanato dal governo Draghi -, qualora la stipula di uno o più contratti di lavoro subordinato a termine comporti un aumento del valore del reddito familiare (…) fino al limite massimo di euro 10.000 annui, il beneficio economico (…) è sospeso per la durata dell’attività lavorativa che ha prodotto l’aumento del valore del reddito familiare fino a un massimo di sei mesi”.

La norma non modifica  la soglia Isee fissata per l’erogazione del sussidio, ma solo che nel qual caso un beneficiario dovesse trovare lavoro la sospensione scatta solo oltre i 10mila euro (e non più 9.360).

Se la norma in vigore fino ad oggi prevedeva la decadenza del beneficio al superamento della soglia prevista per l’erogazione del sussidio, con l’approvazione del decreto Sostegni scatterà solo la sospensione e non ci sarà bisogno di presentare una nuova domanda alla scadenza del contratto. Il reddito di cittadinanza verrà infatti riattivato automaticamente al termine del rapporto di lavoro. Per la misura, che scade il 31 dicembre 2021, sono stati stanziati 10 milioni di euro.

Novità sul reddito di cittadinanza 11 marzo 2021

Il ministro del Lavoro Orlando istituisce il comitato per la valutazione del reddito di cittadinanza. La task force avrà il compito di fare il punto sull’attuazione della misura dando indicazioni sulle eventuali modifiche necessarie per renderla più equa ed efficace.

La sociologa Chiara Saraceno avrà la presidenza. Accanto a lei ci saranno altri sei componenti, tra cui l’ideatore dell’Alleanza contro la povertà in Italia Cristiano Gori, il docente di Politica economica ed esperto di disuguaglianze Maurizio Franzini e il capo della direzione centrale Studi e Ricerche dell’Inps Daniele Checchi e la sociologa dell’ufficio Politiche sociali della Caritas italiana Nunzia De Capite.

Novità sul reddito di cittadinanza 8 ottobre 2020

Non sarà PagoPA a realizzazione l’app per incrociare la domanda e l’offerta di lavoro per dare avvio alla fase 2 del Reddito di cittadinanza.  In una nota inviata a CorCom, l’ufficio stampa del ministro dell’Innovazione Paola Pisano mette a tecere le voci circolate in merito all’aggiudicazione alla società guidata da Giuseppe Virgone dello sviluppo del sistema operativo unico che dovrebbe poi trasformarsi in una vera e propria app in grado di incrociare domanda e offerta. In cantiere anche la possibilità di incentivi alle imprese che aderiscano alla piattaforma. PagoPA, dunque, stando a quamto riferisce il Mid, non sarà la società predestinata.

Un app per far incrociare domanda e offerta di lavoro per rendere più efficiente l’erogazione del reddito di cittadinanza. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ha chiesto alla ministra dell’Innovazione, Paola Pisano di sviluppare una piattaforma ad hoc: si punta, in questo modo, a verificare chi rifiuti proposte di lavoro ed, eventualmente, decidere se sospendere il sussidio. Il primo tassello, questo, per dare sprint alle politiche attive per il lavoro parte integrante del reddito di cittadinanza. Ma che non sono mai partite.

A vaglio l’istituzione di una task force in grado di sviluppare in 6 mesi una piattaforma in grado di collegare i sistemi delle Agenzie per il Lavoro regionali.

Questo sistema operativo dovrebbe poi tradursi una vera e propria app che incroci domanda e offerta rendendo praticamente impossibile rifiutare un lavoro. Il governo non esclude la possibilità di incentivi alle che si iscrivano a questo sistema.

Lo scopo finale è far sì che su un’azienda cerca un lavoratore specializzato sappia dove trovarlo, in qualsiasi parte d’Italia si trovi, e, nello stesso tempo serve che il lavoratore specializzato sappia che una determinata azienda sta cercando qualcuno con la sua qualifica. Collegare domanda e offerta: si punta a questo, a far sì che le imprese e i disoccupati siano “collegati” meglio e possano “raggiungersi” più facilmente.

In realtà il sistema doveva essere realizzato dall’Anpal, guidata da Mimmo Parisi, ma il progetto è rimasto al palo.

Il decreto del marzo 2019 istitutivo del reddito di cittadinanza stabiliva che “Al fine di consentire l’attivazione e la gestione dei Patti per il lavoro e dei Patti per l’inclusione sociale (…) è istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali il Sistema informativo del Reddito di cittadinanza. Nell’ambito del Sistema informativo operano due apposite piattaforme digitali dedicate al Rdc, una presso l’Anpal, per il coordinamento dei centri per l’impiego, e l’altra presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per il coordinamento dei comuni, in forma singola”.

Se Pisano si occuperà della piattaforma sarà necessaria anche una modifica al testo di legge.

Entra a regime la fase due del reddito di cittadinanza (Rdc). Grazie al digitale. A febbraio 2020 Il presidente di Anpal, Mimmo Parisi, ha rilasciato gli ultimi dati relativi al sussidio dai quali emerge che, ad oggi, sono 39.760 le persone che hanno avuto un contratto di lavoro dopo aver ottenuto il reddito di cittadinanza, con un balzo in avanti di circa 11 mila rispetto al 10 dicembre 2019 (+38,2%).

“Questi dati dimostrano – spiega Parisi – che la fase 2 del Rdc è più che partita. E’ un ottimo punto di partenza per gli ulteriori passi necessari per portare a regime gli interventi finalizzati ad accompagnare i beneficiari al lavoro, come ad esempio l’Assegno di ricollocazione, il completamento dei sistemi digitali per un migliore scambio di dati e informazioni con i sistemi regionali e per facilitare il contatto continuo con il mercato del lavoro”.

I centri per l’impiego hanno convocato 529.290 beneficiari su un totale di 908.198 che potrebbero stipulare un Patto per il lavoro. I presenti alla prima convocazione sono stati 396.297 e sono stati sottoscritti 262.738 Patti di Servizio.

Per quel che riguarda il contributo dei navigator – spiega l’Anpal – hanno supportato gli operatori dei Cpi nella convocazione e accoglienza di 372.855 beneficiari del Rdc, di cui 125.641 nel mese di dicembre 2019; hanno assistito gli operatori dei Cpi nella “presa in carico” di 151.697 beneficiari del Rdc, di cui 59.867 a dicembre.

Da metà novembre 2019 le aziende che volessero assumere percettori del Reddito di cittadinanza ottenendo il beneficio previsto dalla legge potranno farlo. L’Inps infatti ha rilasciato la procedura informatica per richiedere l’incentivo per l’assunzione dei percettori di Reddito di cittadinanza. L’incentivo spetta ai datori di lavoro che assumono con contratto di lavoro subordinato a tempo pieno e indeterminato i beneficiari di Reddito di cittadinanza. L’agevolazione che si chiama “Srdc” (Sgravio Reddito di Cittadinanza) consente alle imprese che assumono titolari di Reddito di avere l’esonero dei contributi previdenziali (non di quelli Inail) nel limite dell’importo mensile del Rdc percepito dal lavoratore all’atto dell’assunzione. Il tetto massimo sarà di 780 euro al mese e lo sgravio si potrà percepire per un periodo pari alla differenza tra 18 mensilità e le mensilità già godute dal beneficiario stesso (ma comunque per almeno 5 mensilità).

“Sul reddito di cittadinanza dobbiamo continuare a lavorare”. L’annuncio è del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervenuto alle giornate del Lavoro a settembre 2020, organizzate dalla Cgil, a Lecce. “Sul piano attuativo – ha aggiunto il premier – la forza di quello strumento è recuperare persone emarginate dal mercato del lavoro, se non riusciamo a fare questo rischiamo di avere una misura meramente assistenziale che lascia il tempo che trova”.

Conte ha puntualizzato che l’attenzione sul reddito di cittadinanza “rimarrà alta”. L’ipotesi di modifica riguarderebbe la possibilità di sospendere l’erogazione del reddito di cittadinanza a quel nucleo familiare in cui il beneficiario firmi un contratto di lavoro a tempo determinato, anche se di breve durata.

Via alla fase 2 dell’Rdc

È online sul portale web “MyAnpal”, la nuova app “Domanda e Offerta di Lavoro” messo a disposizione dall’Anpal a  cittadini, aziende, Centri per l’Impiego e agenzie interinali. Il servizio mira a favorire agevolare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro anche per chi fruisce del Reddito di cittadinanza.

L’applicativo consente:

  • ai cittadini, nonché beneficiari del Reddito di Cittadinanza, di inserire il curriculum vitae in modalità autonoma e di ricercare una posizione lavorativa aperta;
  • all’azienda la gestione delle vacancy, l’inserimento degli esiti del colloquio e la chiusura del ciclo di ricerca lavoro tramite l’inserimento di una Comunicazione Obbligatoria (CO);
  • agli operatori dei Centri per l’Impiego, alle agenzie per il lavoro autorizzate alla intermediazione e ai patronati convenzionati di accedere a tutte le funzionalità previste per l’utente “Cittadino” e “Azienda”, oltre ad alcune funzionalità dedicate.

Per accedere ai servizi offerti dall’applicativo “Domanda e offerta di lavoro”, occorre procedere alla registrazione al portale “MyAnpal”. L’accesso alla web application è definito in base al profilo associato all’utente (Cittadino, Aziende, Operatori).

Cos’è il reddito di cittadinanza (o reddito di base) e come funziona

Il reddito di cittadinanza è uno strumento di sostegno economico rivolto alle famiglie con un reddito inferiore alla soglia di povertà, alle quali verrà data una somma ad integrazione del reddito percepito. La misura riguarda anche i pensionati a cui verrà erogata un’integrazione alla loro pensione minima (attualmente di 513 euro). Non si tratta però di una misura meramente dato che il beneficiario è obbligato a sottoscrivere un accordo con i centri per l’impiego con il quale si impegna a frequentare corsi di formazione e partecipare a lavori socialmente utili. Dovrà inoltre accettare almeno una delle tre offerte di lavoro che gli verranno presentate. Nel caso in cui non ottemperi questi obblighi perderà il diritto al reddito.

Requisiti per accedere al reddito di cittadinanza: chi ha diritto e può richiederlo, e chi no

  • essere in possesso della cittadinanza italiana, oppure cittadini di uno Stato membro Ue. È riconosciuto anche agli stranieri in possesso di regolare permesso di soggiorno;
  • essere residenti in Italia, in via continuativa, da almeno 10 anni;
  • avere un Isee inferiore a 9.360€;
  • avere un patrimonio immobiliare (nel quale non è compresa la casa d’abitazione) inferiore a 30.000€;
  • avere un patrimonio mobiliare inferiore a 6.000€. Questo limite è innalzato di 2.000€ per ogni componente familiare successivo al primo (fino ad un massimo di 10.000€). Vi è poi un incremento di 1.000€ per ogni figlio successivo al primo, e di 5.000€ in caso di presenza di una persona con disabilità nel nucleo familiare;
  • avere un reddito familiare non superiore a 6.000€. Questa soglia è aumentata a 9.360€ qualora il nucleo familiare sia in affitto.
  • essere residenti in Italia, in via continuativa, da almeno 10 anni;
  • avere un Isee inferiore a 9.360€;
  • avere un patrimonio immobiliare (nel quale non è compresa la casa d’abitazione) inferiore a 30.000€;
  • avere un patrimonio mobiliare inferiore a 6.000€. Questo limite è innalzato di 2.000€ per ogni componente familiare successivo al primo (fino ad un massimo di 10.000€). Vi è poi un incremento di 1.000€ per ogni figlio successivo al primo, e di 5.000€ in caso di presenza di una persona con disabilità nel nucleo familiare;
  • avere un reddito familiare non superiore a 6.000€. Questa soglia è aumentata a 9.360€ qualora il nucleo familiare sia in affitto.

Non hanno diritto al reddito di cittadinanza, invece:

  • i nuclei familiari dove un componente sia in possesso di auto o moto immatricolati nei 6 mesi precedenti alla richiesta dell’Rdc, nonché di auto di cilindrata superiore ai 1.600 cc e moto di cilindrata superiore ai 250 cc immatricolati negli ultimi 2 anni;
  • i nuclei familiari dove un componente sia in possesso di navi e imbarcazioni da diporto;
  • i soggetti che si trovano in stato detentivo per tutta la durata della pena;
  • i nuclei familiari dove uno dei componenti risulta essersi dimesso dal lavoro nei 12 mesi antecedenti al momento della domanda (ad eccezione delle dimissioni per giusta causa).

A quanto ammonta l’importo del reddito di cittadinanza

Il massimo erogabile varia da 780 euro, per un adulto che vive in affitto, a 1.180 euro per una famiglia di quattro persone sempre in locazione. Per un single il contributo massimo è di 500 euro, che aumenta a 650 euro se ha un mutuo e di altri 130 euro se vive in affitto. Per due coniugi l’assegno base è al massimo di 700 euro, che aumenta a 850 o 980 euro in caso di mutuo o locazione. Se i due hanno un figlio minore il reddito di cittadinanza massimo sarà di 800 euro, che si innalzerà – come per i casi precedenti – a 950 o 1.080 euro.

Come richiedere il reddito di cittadinanza

La domanda, corredata della dichiarazione sostitutiva unica ai fini Isee, dovrà essere presentata partire dal 1° marzo 2019 all’Inps utilizzando il modello che verrà messo a disposizione dall’Istituto stesso, inviata online o anche rivolgendosi ai Caf.  L’Inps ha 5 giorni di tempo per valutare il possesso dei requisiti richiesti. Il reddito verrà erogato tramite una speciale card “Rdc”, una sorta di carta acquisti con un limite di prelievi in contanti di 100€ al mese.

Patto per il lavoro

Così come per il Rei 2018, anche per usufruire del reddito di cittadinanza è obbligatorio partecipare ad un piano di reinserimento al lavoro. I beneficiari devono dichiarare immediata disponibilità al lavoro e aderire ad un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale che prevede. Gli obblighi valgono per tutti i componenti nucleo familiare se non occupati o studenti. La sottoscrizione del Patto per il lavoro avverrà presoo i centri per l’impiego entro 30 giorno dalla data di accesso al reddito. Sarà necessario registrarsi al Sistema informativo unitario delle politiche del lavoro e consultare giornalmente l’apposita piattaforma per ricercare una nuova occupazione; svolgere ricerca attiva di un nuovo lavoro e accettare di prendere parte a corsi di formazione e di riqualificazione professionale. Obbligatorio accettare almeno una delle tre offerte di lavoro “congrue”. I beneficiari del Rdc oltre 12 mesi devono accettare la prima offerta utile di lavoro congrua.

Piattaforme per l’attivazione e la gestione dei Patti per il lavoro

Sono due le piattaforme informatiche “cuore” del reddito: si tratta del sistema informativo unitario delle politiche del lavoro (Siupl) per il coordinamento die centri per l’impegno; il sistema informativo unitario dei servizi sociali (Suiss) per il coordinamento dei Comuni. Le piattaforme – si legge nel decreto – rappresentano strumenti di condivisione delle informazioni tra le PA centrali e i servizi territoriali sia tra centri per l’impiego e servizi sociali. Inoltre l’Inps mette a disposizione delle piattaforme dedicato all’Rdc i dati identificativi dei membri delle famiglie beneficiarie della misura, le informaizoni sulla condizione economica e patrimoniale e sulle eventuali prestazioni erogate dall’istituto. A marzo sarà invece pronto il sito per fare la domanda online.

Come annunciato dal ministro del Lavoro e Sviluppo economico, Luigi Di Maio, un software unico – Piattaforma digitale del Reddito di cittadinanza per il Patto per il lavoro – gestirà l’erogazione del reddito.

Online i moduli per fare richiesta

Sono pubblicati online – sul sito ufficiale dell’Rdc e su quello dell’Inps – i moduli per fare la richiesta del sussidio: per farla in modalità telematica è necessario essere dotate con il Sistema Pubblico di Identità Digitale (Spid) almeno di Livello 2, accedendo al portale www.redditodicittadinanza.gov.it. Sul sito ufficiale e su quello dell’Inps è possibile scaricare anche i modelli da presentare agli uffici postali o ai Caf. Le domande si possono inoltrare a partire da domani 6 marzo.

Online anche anche il modello RdC/PdC Ridotto, per comunicare i redditi di attività lavorative in corso al momento della presentazione della domanda e non interamente valorizzati su Isee, e il modello RdC/PdC Esteso, con il quale i beneficiari dovranno comunicare tutte le variazioni intervenute nel corso della percezione della misura.

La app per calcolare l’importo

Sviluppata nell’Apple Developer Academy, il primo centro ufficiale di formazione di Apple in Europa, l’app Reddito di cittadinanza è gratuita e mira a fornire uno strumento in grado di simulare velocemente l’ammontare del Reddito di Cittadinanza in appena tre passaggi.

Basta rispondere ad alcune domande iniziali e fornire dei parametri riguardanti il proprio nucleo familiare, come il valore dell’Isee, il patrimonio mobiliare e immobiliare e i redditi del nucleo familiare. Al termine della simulazione l’utente potrà sapere se potrà richiedere il Reddito e avere il calcolo mensile e annuale del valore che sarà caricato sulla carta elettronica fornita da Poste Italiane.

L’applicazione è completamente gratuita e non contiene pubblicità, oltre che essere un progetto, a detta degli sviluppatori, apolitico e indipendente.  L’app può essere scaricata da subito all’interno dell’App Store.

Il simulatore dell’Inps

Online sul sito dell’Inps il simulatore per calcolare il reddito e la pensione di cittadinanza. Il sistema, già disponibile per i dipendenti, sarà a disposizione degli utenti a partire da giugno 2019 e inserito nella sezione “tutti i servizi- Isee post-riforma 2015”. Il simulatore consentirà di verificare sia il possesso dei requisiti di accesso che l’importo della prestazione, secondo quanto comunicato dall’Inps stesso con il messaggio 1954/2019.

L’implementazione del simulatore consentirà dunque di conoscere in anticipo il valore dell’assegno, dando la possibilità di decidere se richiederlo o rinunciare.

Gli utenti dovranno indicare il proprio codice fiscale e fornire una serie di informazioni non presenti nell’Isee – ad esempio la rata del mutuo o dl’ammontare dell’affitto, per consentire al sistema di calcolare con esattezza il beneficio che spetterebbe loro. Se il candidato al reddito di cittadinanza non dovesse disporre dei requisiti richiesti per l’Rdc, il simulatore indicherà i valori sopra soglia. Se invece i requisiti ci sono, verrà mostrato l’ammontare del sussidio e i criteri di calcolo. verrà esposto il prospetto con l’importo del beneficio e i dettagli relativi al calcolo.

Articolo originariamente pubblicato il 13 Mag 2021

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati