STRATEGIE

Modello Spotify per Amazon: streaming video gratis, ma con pubblicità

Imdb Freedive è un catalogo online di show tv e film fruibile senza un abbonamento. Obiettivo: conquistare il mercato degli inserzionisti tv che vale 210 miliardi di dollari

Pubblicato il 11 Gen 2019

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Amazon come Spotify. La società guidata da Jeff Bezos ha lanciato il suo primo servizio di streaming video supportato dagli annunci con l’obiettivo di rosicchiare una fetta di mercato, anche pubblicitario. Una strategia simile a quella attuata da Spotify nella musica e che starebbe preparando anche YouTube.Il servizio si chiama IMDb Freedive ed è online da ieri con una libreria di show tv e film disponibili anche sulla Amazon Fire tv, senza sottoscrivere un abbonamento. Nel catalogo sono compresi show recenti come The Bachelor e anche classici come Dallas, tra i film Dracula e A Few Good Men.

Il settore dei video è cruciale – sottolinea il Wsj che da dato per primo la notizia- per prendere una fetta del mercato pubblicitario televisivo globale di circa 210 miliardi di dollari. Amazon è sulla buona strada occupando il terzo posto dietro ai due protagonisti, Google e Facebook. IMDb Freedive non è la prima piattaforma streaming video a basarsi sulla pubblicità, ci sono Tubi, Pluto TV e Vudu, ma gode di una potenzialità di diffusione più grande dovuta alla diffusione dei suoi dispositivi e al traffico generato da Internet Movie Database, una divisione di Amazon dal 1998, che conta 250 milioni di utenti al mese.

Il colosso Usa sta inoltre lavorando a una piattaforma in streaming per videogiochi: una sorta di Netflix che, in cambio di un abbonamento, permette l’accesso – via cloud – ai titoli anziché alle serie tv. L’indiscrezione è riportata da The Information.

Amazon non è digiuna del settore: risale al 2014 l’acquisizione, per 940 milioni di dollari, di Twitch, la piattaforma che permette di trasmettere partite ed eventi. Un po’ come Youtube, ma concentrata solo su videogiochi e e-sport. Dalla sua, Amazon ha anche i suoi imponenti servizi di cloud, che rappresentano la base da cui partire. I videogiochi in streaming dovrebbero ricevere una forte accelerazione dalle nuove reti 5G, perché giocare online richiede tempi di latenza (cioè tra comando e risposta) praticamente nulli.

Il gruppo di Jeff Bezos potrebbe inoltre sfruttare la leva di Prime: non è escluso, infatti, che possano essere formulati nuovi “pacchetti” con all’interno diversi servizi su abbonamento di Amazon. E poi ci sono le possibili intersezioni con Twitch. Amazon vuole ampliare il proprio presidio in un settore sempre più affollato.

Sony, con PlayStation Now, permette già l’accesso in streaming a 700 titoli. Anche Microsoft, con Xbox Game Pass, ha un servizio simile. Oltre ai due storici produttori di console, il nuovo arrivato è Google. Lo scorso 5 ottobre ha battezzato Project Stream, al momento disponibile solo per un ristretto gruppo di giocatori. La piattaforma è nata da un accordo con Ubisoft (società francese che sviluppa e pubblica videogiochi) e permette ai giocatori di provare su portatili e pc (con il browser Chrome) l’ultimo capitolo di una saga di successo: “Assassin’s Creed Odyssey”. Il test è quindi partito con un solo gioco, un accesso limitato e gratuito. Ma, vista la concorrenza, è solo l’inizio.

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