LO STUDIO

Adsl e fibra, un italiano su tre pronto a cambiare operatore. Ecco perché

Secondo l’indagine mUp Research e Norstat realizzata per Facile.it, costi troppo alti, velocità di navigazione inadeguata e poca trasparenza sono le principali ragioni che spingono i clienti a cercare nuove offerte. Nel 2018 il 21% ha già fatto il passaggio

Pubblicato il 15 Gen 2019

Symbolfoto für langsamen Internet Zugang. Breitband Anschluß ist nicht überall verfügbar.

Sono quasi 7,5 milioni gli italiani che nel corso dell’ultimo anno hanno cambiato il proprio operatore Adsl, mentre tra coloro che hanno un contratto attivo quasi uno su tre, ovvero 10,5 milioni, lo farà non appena riuscirà a trovare un’offerta migliore o subito dopo che sarà scaduto il vincolo. Sono questi alcuni dei dati emersi dall’indagine commissionata da Facile.it all’istituto di ricerca mUp Research che, insieme a Norstat, ha interrogato un campione rappresentativo della popolazione italiana adulta per indagare il rapporto che i consumatori hanno con i servizi di telefonia Adsl-fibra ottica e sondare il livello di fedeltà dei clienti verso i propri fornitori.

Partiamo col dire che la bolletta Adsl-fibra ottica sembra essere una delle spese percepite come più onerose dagli italiani. Stilando la graduatoria dei costi domestici che, almeno da un punto di vista psicologico, incidono maggiormente sul budget familiare, l’Adsl-fibra ottica è indicata come risposta dal 32% del campione intervistato: solo le fatture di luce e gas e l’Rc auto pesano di più. E se sono 17 milioni gli italiani che dichiarano di voler ridurre la spesa della telefonia di casa nel corso del 2019, pochi quelli che dichiarano di esserci già riusciti nel 2018.

“I consumatori sono diventati sempre più attenti alle spese domestiche e, tra queste, la bolletta telefonica è una delle voci su cui è possibile risparmiare in modo più semplice”, spiega in una nota Mario Rasimelli, responsabile settore telefonia e Adsl di Facile.it “Confrontando le tariffe Adsl e fibra ottica è possibile tagliare i costi fino al 40% e anche per questo motivo ogni mese si rivolgono a noi più 200.000 utenti alla ricerca di offerte più convenienti; un numero in costante aumento e proprio in virtù di questa crescente attenzione noi stessi abbiamo lanciato una campagna televisiva dedicata al risparmio sulle tariffe internet casa”.

Il servizio di Adsl-fibra ottica risulta essere molto diffuso e l’82% del campione intervistato dichiara di avere in casa una linea dati attiva. Molto elevata è, però, la propensione all’infedeltà degli italiani nei confronti degli operatori del settore; il 21% degli intervistati, pari a circa 7,5 milioni di persone, ha cambiato compagnia nel corso del 2018. Quando si parla di internet casa, i più infedeli risultano essere gli uomini. Nel campione maschile, la percentuale di chi ha cambiato operatore Adsl-fibra ottica è pari al 24% mentre tra le donne scende al 17,7%. Guardando alle fasce di età, invece, risultano essere meno fedeli i clienti con età compresa tra i 35-54 anni (il 23,1% ha cambiato operatore nell’ultimo anno), seguite dai giovani under 35 (20,4%). Analizzando i dati su base territoriale, invece, nelle regioni del Sud Italia e nelle Isole si è registrata la più alta percentuale di clienti che hanno cambiato operatore; quasi uno su quattro.

Cosa spinge gli italiani a cambiare compagnia nonostante i costi per il recesso spesso non siano così bassi? La prima ragione è senza dubbio il costo eccessivo, motivazione indicata da oltre 5,6 milioni di consumatori (76% del campione totale di chi ha scelto un nuovo operatore). La seconda ragione, invece, è la velocità di navigazione troppo bassa, motivo che ha portato il 42% dei rispondenti a tentare altre strade. Tra le fasce d’età i più attenti alla velocità di navigazione sono prevedibilmente i giovani under 35 (64% quelli che hanno cambiato per questo motivo), mentre i più attenti al costo sono i clienti con età compresa tra i 35 e i 54 anni (81%). Interessante notare, invece, come la terza ragione per cui gli italiani hanno cambiato operatore, indicata dal 13% dei rispondenti, sia la mancanza di trasparenza nelle politiche applicate dalla compagnia telefonica, valore estremamente alto se confrontato con quello delle altre spese domestiche più comuni (bollette, assicurazioni, Pay tv, etc) e secondo solo a quello registrato nell’ambito della telefonia mobile.

Se si guarda invece a coloro che nell’ultimo anno non hanno cambiato operatore di Adsl-fibra, emerge che tra questi solo il 47% si dichiara soddisfatto del proprio fornitore mentre il 9% ha sì mantenuto lo stesso operatore, ma ha cambiato l’offerta. A livello complessivo, pur se ancora non ha cambiato, come detto, migrerà verso una nuova compagnia non appena possibile un cliente su tre.

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