Parola d’ordine, comodità. Ma anche risparmio e rispetto dell’ambiente. Secondo una ricerca condotta da Nest, la startup acquistata da Google e specializzata in termostati intelligenti e smart home, gli italiani sono convinti che sia fin troppo difficile gestire il termostato tradizionale del riscaldamento di casa. E che questo, anziché essere un piccolo problema pratico, abbia un impatto fondamentale per quanto riguarda la gestione dei consumi e anche l’ambiente. Quindi, porte aperte all’utilizzo di dispositivi smart che consentano di conoscere i consumi in tempo reale, oltre a ottimizzare la climatizzazione degli di casa e magari fare anche bene all’ambiente.
In un Paese come il nostro sempre più preoccupato per l’aumento della bolletta energetica (una delle principali preoccupazioni per il 90% degli italiani), il controllo dei consumi è fondamentale. Ma, sebbene questo venga fatto con apparecchi connessi come frigoriferi, lavatrici e televisori, c’è una parte della gestione del consumo energetico della casa, sia essa termosingolo che condominiale, ad essere significativo e ancora troppo poco controllato. È il termostato.
La domotica ha messo al centro questo tipo di tecnologia anche perché nel mercato della domotica il tema del risparmio energetico è fondamentale, e altrettanto viene ritenuto esserlo da un italiano su due. Soprattutto, è considerato rilevante secondo lo studio commissionato da Nest poter controllare la casa a distanza (per il 74% degli intervistati) e ottenere un risparmio reale in denaro (37%). I dispositivi smart portano, secondo la ricerca vantaggi sul medio-lungo periodo, soprattutto visto che, secondo un italiano su tre, i costi di riscaldamento pesano oltre il 60% del totale sulla bolletta energetica.
Una caratteristica del riscaldamento basato su termostati intelligenti è, secondo gli italiani intervistati nella ricerca, quella di risolvere due problemi: il primo è non conoscere la reale temperatura di casa (per un italiano su quattro) e il secondo è non riscaldare né troppo né troppo poco (18% dei rispondenti). Soprattutto, per un italiano su tre il maggior fastidio del termostato tradizionale è la difficoltà a programmarlo, cosa che porta spesso a una cattiva gestione del consumo energetico.
Di fronte alla possibilità di usare un termostato intelligente molti italiani vedono una opportunità soprattutto in due aree fondamentali: la prima è poter avere un controllo remoto (per il 30%), la seconda è la facilità di utilizzo (16%) e la terza è la possibilità di avere accesso a dati sul consumo energetico in tempo reale (14%), sino ad arrivare alla possibilità di un controllo vocale (8%).
Ma sono due gli aspetti maggiormente significativi: per quattro italiani su cinque è in generale risparmiare sulla bolletta di casa e, per l’82,4%, avere un impatto positivo sulla sostenibilità ambientale nel nostro Paese. La ricerca è stata condotta dall’istituto di ricerca Censuswide tra su un campione di 1.001 italiani possessori di dispositivi per la smart home.