Più di mille e cinquecento nuovi posti di lavoro in Irlanda. E un ambizioso piano di espansione in Europa e negli altri mercati fuori dagli Stati Uniti. Salesforce.com, la società specializzata in software aziendale via cloud, secondo Bloomberg annuncia a Dublino il piano di espansione irlandese, e comincerà un percorso di apertura di nuove sedi e uffici anche in altri paesi, a partire dal Regno Unito.
Salseforce.com, che ha la sua sede principale a San Francisco dove ha da poco più di un anno inaugurato il più alto grattacielo della città – la Salesforce Tower, alta 326 metri – per un costo di circa 1,1 miliardi di dollari, impiega oggi circa mille dipendenti in Irlanda. L’azienda fondata e guidata da Marc Benioff assieme all’altro fondatore Parker Harris e al co-Ceo Keith Block, sta vivendo un momento di forte crescita e intende sostenerla con una serie di investimenti nel personale oltre che nelle tecnologie, sia in Europa che nel resto del mondo.
Lo scorso giugno Salesforce ha pianificato un investimento nel Regno Unito (il principale mercato europeo) di più di 2,5 miliardi di dollari nell’arco di cinque anni e pianifica di costruire un altro datacenter in quel paese, oltre ad ampliare gli uffici e la forza lavoro. Successivamente i due Ceo dell’azienda hanno dichiarato che Salesforce investirà altri 2,2 miliardi di dollari in cinque anni in Francia, per potenziare il mercato transalpino.
È il più importante tentativi di diversificazione sul mercato internazionale del colosso del software aziendale, che raccoglie però la maggior parte del suo fatturato nel mercato interno degli Stati Uniti. La spinta per ampliare la presenza internazionale passa dalla creazione di una forza vendita e di assistenza post vendita e integrazione sempre più numerosa, per compensare le difficoltà di crescita nel mercato Usa causate dalla saturazione dell’offerta.
L’Irlanda secondo Bloomberg accoglierà con sollievo la notizia del piano di ampliamento della sede e delle conseguenti nuove assunzioni. Da tempo il paese europeo, grazie anche agli incentivi fiscali promossi dall’Ue, è diventato uno dei centri preferiti per le multinazionali non solo del settore hi-tech che devono aprire sedi in Europa. Con la Brexit molte altre società hanno deciso di spostare i propri uffici da Londra a Dublino o nella campagna del paese, mentre gli osservatori locali sono in realtà preoccupati dal cambiamento di passo per quanto riguarda la tassazione di società straniere.
I recenti casi fiscali di alto profilo, come ad esempio Perrigo che ha dichiarato agli investitori di trovarsi di fronte a una richiesta di imposte da parte del fisco irlandese pari a 1,6 miliardi di euro, oppure l’ordine della Commissione europea a Dublino di recuperare gli arretrati fiscali di Apple (che ha la sua sede europea in Irlanda) pari a circa 13 miliardi di euro, aveva generato il timore che le aziende non intendessero più investire nell’economia irlandese.