Crescita a doppia cifra per Intel, che chiude l’anno fiscale 2018 con revenue record a 70,8 miliardi di dollari (+13% rispetto al 2017). I risultati trimestrali relativi all’ultimo quarter dell’anno appena passato parlano di 18,7 miliardi di fatturato, in aumento del 9% sullo stesso periodo del 2017. I profitti netti per il trimestre ammontano a 5,2 miliardi di dollari (+14%), mentre sull’intero esercizio il risultato è di 21,1 miliardi (+28%). Per l’anno in corso le stime prevedono un’ulteriore crescita, con un volume d’affari da 71,5 miliardi. Il board ha inoltre annunciato un aumento del 5% dei dividendi, portandoli a 1,26 dollari per azione su base annuale.
Andando più nel dettaglio, nel corso del 2018 l’azienda è riuscita a migliorare le proprie performance in tutti i segmenti di business. Le attività legate ai Pc hanno fatto registrare un +10% nell’ultimo trimestre grazie al rafforzamento della domanda di chipset ad alte prestazioni, anche per quanto riguarda l’ambito del gaming. Nel complesso la divisione data-centric, ha generato revenue in crescita del 9% rispetto al trimestre e 20% anno su anno, con il boom del segmento del Cloud. Bene anche la parte relativa ai communications service provider (+12%), mentre declinano le vendite sul fronte enterprise (-5%). Segno meno anche per l’IoT, in discesa del 7% nel trimestre, mentre il mercato delle memorie esplode con un +25%. Il Psg (Programmable Solutions Group, trainato dalla domanda dei data center, sale dell’8%. Da segnalare infine, l’esplosione di Mobileye, il gruppo di attività legate allo sviluppo di soluzioni per la guida autonoma, con un fatturato trimestrale da 183 milioni di dollari, su del 43%.
“Il 2018 è stato un anno notevole per Intel, con fatturati e margini record in ogni divisione”, commenta Bob Swan, Cfo e Ceo ad interim in una nota. “Nel quarto trimestre siamo riusciti a espandere ulteriormente i profitti e ad annunciare la notizia del lancio di Cpu a 10 nm, che permetteranno a Intel di vincere le prossime sfide di un mercato sempre più guidato dalla crescita esplosiva dei dati”.