Regolare il commercio elettronico in maniera “più prevedibile, più efficace e più sicura”. È su questi tre punti che i ministri di 75 paesi, fra cui Stati Uniti e Cina, hanno avviato il dibattito in occasione del World Economic Forum di Davos. “Il commercio elettronico è una realtà nella maggioranza dei paesi al mondo – ha dichiarato la commissaria europea Cecilia Malmstroemm – Ed è per questo che dobbiamo offrire ai nostri cittadini, e alle nostre imprese, un ambiente commerciale che sia prevedibile, efficace e sicuro”.
Nonostante la crescita esponenziale delle vendite online negli ultimi 20 anni nonché a catena delle transazioni elettroniche, al momento non ci sono norme in seno all‘Organizzazione mondiale del commercio (Wto) che regolino il settore. Imprese e consumatori devono basarsi “su un mosaico di regole concordato da alcuni Paesi nei loro accordi commerciali bilaterali o regionali”, si legge sulla nota della Commissione Ue.
Obiettivo del negoziato è dunque migliorare le opportunità e affrontare le nuove sfide non solo nei paesi sviluppati ma anche e soprattutto in quelli in via di sviluppo. In particolare si punta alla messa a punto di un quadro giuridico multilaterale sui cui i consumatori e le imprese possano fare riferimento per rendere più facile e sicuro l’acquisto, la vendita e l’attività online.
Le nuove regole dovranno, in sostanza, migliorare la fiducia dei consumatori nell’ambiente online e combattere lo spam; affrontare gli ostacoli che impediscono le vendite transfrontaliere; garantire la validità dei contratti elettronici e della firma elettronica; vietare definitivamente i dazi doganali sulle trasmissioni elettroniche; affrontare i requisiti di localizzazione forzata dei dati e la divulgazione forzata del codice sorgente.
“L’avvio di questi negoziati mostra che la Wto – continua la nota della Commissione – rimane al centro della regolamentazione internazionale e continua ad essere una piattaforma in cui gruppi di paesi interessati concordano di lavorare insieme per sviluppare nuove regole in modo aperto e inclusivo”. Le negoziazioni sono state messe in calendario per il mese di marzo e sono aperte a tutti i membri del Wto interessati ad aderire.