La spesa Ict mondiale, che riunisce i budget in hardware, software, servizi e telecomunicazioni di aziende private e enti pubblici, varrà 4.600 miliardi di dollari nel 2022, con un tasso di crescita medio del 4% l’anno. La stima arriva dall’ultimo studio di Idc, che ha analizzato gli investimenti previsti in 53 paesi del mondo in oltre 100 categorie tecnologiche.
La spesa delle aziende in tecnologie di informazione e comunicazione risentirà del rallentamento dell’economia globale e della guerra dei dazi, mentre la spesa dei consumatori soffrirà per la saturazione sui mercati smartphone e tablet; tuttavia, a garantire la crescita ci saranno gli investimenti delle imprese in digital transformation.
Nel dettaglio, Idc stima che i clienti commerciali (aziende e pubbliche amministrazioni) rappresenteranno circa il 63,5% della spesa totale Ict entro il 2022, pari a 2.900 miliardi di dollari, mentre i consumatori copriranno il 36,5% della spesa (1.700 miliardi).
Il segmento a più alta crescita è quello dei servizi professionali (+7%), grazie alla veloce espansione dei budget aziendali per servizi e infrastrutture cloud. A investire in Ict sono soprattutto le aziende dei media (+6%), del settore bancario (+5%), del retail (+5%) e della manifattura (+5%). Al contrario, presenteranno tassi di crescita inferiori alla media i budget Ict dei governi e delle imprese del commercio all’ingrosso e dell’edilizia.
“Nel breve periodo, la trade war tra Stati Uniti e Cina continua a accrescere la volatilità dell’outlook”, afferma Stephen Minton, vice president del Customer Insights & Analysis group di Idc. “Alcune aziende si trovano anche a fronteggiare un indebolimento delle vendite in Cina, mercato di esportazione chiave per l’industria manifatturiera. L’impatto della trade war sulla stessa Cina potrebbe perdurare e le aziende dei settori manifatturiero e servizi finanziari sono le più esposte”.
Anche per l’Asia-Pacifico la guerra dei dazi Usa-Cina crea incertezza: alcune aziende dipendono dalla Cina per il loro fatturato e potrebbero allontanarsi dal mercato Usa, mentre altre potrebbero cercare di potenziare l’export verso gli Stati Uniti. Idc considera la trade war un’opportunità per l’India, ma in generale molte aziende in Asia cercheranno un difficile equilibrio nelle relazioni commerciali con Usa e Cina e subiranno gravi impatti da un’eventuale ulteriore escalation.
A contrastare il sentiment negativo sull’economia in Cina c’è l’aumento della domanda globale di soluzioni Ict legate alla digital transformation, come cloud e intelligenza artificiale, che spingono gli investimenti delle grandi imprese e degli enti pubblici in settori come retail, manifattura, sanità, servizi finanziari.
Il trend tocca anche i paesi europei: “Le aziende dell’Europa occidentale non solo vogliono abbracciare le nuove tecnologie, come AI e robotica, per migliorare i processi di business, ma adottano nuovi approcci alla spesa It, guidati dalla domanda dei clienti”, sottolinea Andrea Minonne, research analyst for Western Europe del Customer Insights & Analysis group di Idc. “Ciò vale soprattutto per industrie come retail, banking, trasporti e telecomunicazioni, che hanno un rapporto diretto col cliente”.
In generale, però, la crescita della spesa Ict dell’Europa occidentale resta indietro a quella dell’Asia Pacifico e a quella degli Stati Uniti. Nonostante la relativa maturità, il mercato Ict americano cresce del 4,5% grazie agli investimenti in cloud, AI e applicazioni mobili, uguagliando di qui al 2022 i tassi di crescita dei mercati emergenti dell’America Latina e imponendosi come secondo mercato mondiale per ritmi di crescita della spesa Ict dopo la Cina.