"E’ evidente come sia urgente un impegno e un’azione delle istituzioni a ristabilire condizioni di concorrenza nel fisso, anche al fine di evitare che la migrazione dal rame alla fibra possa rappresentare un’occasione irripetibile di ri-monopolizzazione del mercato. Tale impegno è necessario per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda digitale Ue, in un contesto competitivo". Lo ha detto l’amministratore delegato di Wind Ossama Bessada, vice presidente esecutivo per Nord America ed Europa di VimpelCom, nel corso di un’audizione alla Commissione trasporti della Camera sulle reti di nuova generazione.
Bessada rileva infatti che, "ad oltre 15 anni dalla liberalizzazione della telefonia fissa, l’ex monopolista continua ad avere però circa il 70% del mercato retail, e in questo difficile contesto competitivo l’incremento continuo da parte di Telecom Italia dei prezzi all’ingrosso dei servizi di accesso alla rete rame e le politiche di pricing aggressive anche oltre i limiti consentiti stanno riducendo significativamente la capacita’ di competere degli altri operatori, compromettendo seriamente il livello di concorrenza faticosamente raggiunto".
L’ad ha poi ricordato che "Wind, secondo principale operatore Italiano nella telefonia fissa per numero di clienti e terzo principale operatore italiano nella telefonia mobile, ha investito per lo sviluppo e l’ampliamento della sua rete, sia fissa che mobile, circa 5 miliardi di euro dal 2005 al 2010".
"Nonostante la contrazione del mercato delle Tlc, Wind anche nel 2011 ha investito circa 1 miliardo di euro, in aggiunta agli 1,1 miliardi pagati per le frequenze Lte. E’ la dimostrazione concreta – ha sottolineato – che Wind vuole continuare a giocare un ruolo primario nel settore delle Tlc in Italia".