Nasce la European Cio Association. Con sede centrale a Bruxelles l’associazione non profit ha lo scopo di supportare il lavoro quotidiano dei cio di grandi aziende internazionali, promuovendo scambio di informazioni, incontri e servizi di sviluppo professionale. La comunità dei cio italiani sarà rappresentata da Cio Aica Forum, fondato nel 2009 come associazione dei Cio delle aziende italiane di grandi dimensioni.
Lo scopo principale dell’associazione è di assicurarsi che la voce delle aziende della domanda sia ascoltata tanto quanto quella delle aziende dell’offerta. "La sua creazione riflette il fatto che l’IT è oggi una parte fondamentale dell’operatività delle grandi aziende- spiega una nota – ed in quanto tale è un elemento critico per l’economia europea. Gli utenti del mondo business hanno bisogno di una voce comune, così come della possibilità di condividere informazioni e best practices, al di là dei confini".
Fanno parte del board dell’associazione: Michael Gorriz, presidente dell’Associazione e Group Cio di Daimler; Freddy Van den Wyngaert, Group CIO di Agfa-Gevaert (Belgio); Homas Endres, Group Cio di Deutsche Lufthansa (Germania); Gianluigi Castelli, Executive Vice President Ict Eni (Italia); Maarten Buikhuisen, Director Global Process Management, Heineken International (Paesi Bassi); Joss Delissen, Cio di PostNord (Svezia); David Roberts, Executive Director, The Corporate IT Forum (Regno Unito).
L’associazione avvia ufficialmente le sue attività in questo mese, ma gli enti fondatori hanno già lavorato con i cio su una serie di tematiche, tra cui la consultazione sul Cloud della Commissione Europea, le strategie per affrontare la carenza di competenze Ict in Europa, lo sviluppo di relazioni e canali di comunicazione con i vendor.
“Vogliamo essere certi che la Commissione comprenda pienamente l’ampiezza delle preoccupazioni delle aziende utenti di servizi IT relativamente al Cloud Computing – spiega Castelli – La strategia della Commissione deve rispondere alle esigenze di noi membri dell’associazione e ad altre esigenze delle aziende, su temi quali la sicurezza, la protezione dei dati, le licenze, la regolamentazione dei fornitori di servizi cloud. Il quadro normativo dev’essere globale, altrimenti le aziende europee non adotteranno il cloud computing. L’Europa è già in ritardo rispetto agli Stati Uniti in questo senso, e un ulteriore stallo ridurrebbe la competitività delle imprese europee”.
“I nostri membri ritengono che il Cloud Computing sia un cambiamento di paradigma decisivo per l’industria IT, con un enorme potenziale per le aziende e i consumatori, che possono accedere a nuove applicazioni e ridurre i costi. – puntualizza il segretario dell’associazione, Peter Hagedoorn – E’ primario interesse dell’Associazione che la Commissione crei rapidaente un contesto adeguato a garantire l’adozione estensiva di queste tecnologie” .