Politiche chiare che diano certezza agli investitori e puntino alla valorizzazione della rete, in modo permettere che la capacità d’investimento dell’industria sia avvantaggiata. E’ questa, in sintesi, la richiesta ribadita dagli operatori europei di telecomunicazioni nel corso del Fiber to the Home Council in corso a Monaco, in Germania.
“La transizione verso la reti in fibra che arriveranno fino alle case è un processo lungo – ha sottolineato il presidente del board dell’Etno, Luigi Gambardella – L’infrastruttura richiede forti investimenti e l’industria europea, che vede per il terzo anno di seguito una contrazione dei ricavi, continua ad investire ma chiede segnali chiari da parte della Commissione Ue che sta studiando una Raccomandazione sui costi di accesso alle reti”.
“Un cambiamento repentino delle regole, in questa fase molto delicata di sviluppo del mercato, avrà come effetto uno spostamento degli investimenti a settori più profittevoli. lI prezzo delle reti in rame – ha proseguito – non può essere ridotto artificialmente ma deve riflettere sia il valore delle reti che il valore che ne traggono i consumatori”.
Secondo l’industria delle Tlc, una diminuzione dei costi delle reti tradizionali di telecomunicazioni avrebbe infatti effetti devastanti, rallentando significativamente la transizione verso le reti in fibra, visti i disincentivi che ciò provocherebbe sui piani d’investimento in tecnologie alternative.
“In altre parole – continua Gambardella – bassi costi di accesso alle reti in rame disincentivano di certo la propensione ad investire in fibra, e mettono a rischio ugualmente il business degli operatori via cavo e di quelli che investono in larga banda su piattaforme mobili come Lte”.
Ma la preoccupazione degli operatori europei non si limita ai costi della rete in rame. Anche i criteri che regolano il prezzo delle reti in fibra devono essere pensati in modo da spingere l’industria ad investire. “Gli investitori aspettano il segnale di un cambiamento verso criteri regolamentari che permettano un ritorno certo sui capitali investiti per lo sviluppo della fibra”, ha concluso Gambardella.