Meno di un italiano su due (48%) protegge il proprio smartphone da possibili virus o malware, mentre Pc e Mac sono provvisti di adeguate protezioni nell’88% dei casi. Gli italiani comunque sono tra i consumatori più consapevoli e preoccupati sui rischi dei crimini informatici: furto di identità, protezione di bambini e anziani, cyber bullismo sono riconosciuti come un reale problema. Il 39% degli italiani si dichiara vulnerabile al pericolo di attacco informatico (percentuale che sale al 42% quando si tratta di famiglie con minori) che arriva principalmente da e-mail, furto della carta di credito e virus/malware contratti durante la navigazione online.
A rivelarlo è la prima edizione del Barometro ‘Cyber & Digital Protection’ di Europ Assistance, indagine condotta in Europa e Usa su consapevolezza e percezione dei rischi digitali. La ricerca, condotta a dicembre 2018 sviluppata in collaborazione con Lexis Ricerche in otto paesi Europei (Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Austria, Ungheria, Repubblica Ceca e Romania) e negli Stati Uniti con il metodo delle interviste online (800 persone per Paese) rivela che il 55% degli italiani, contro una media europea del 47%, è interessato ai nuovi sistemi potenzialmente disponibili sul mercato per la protezione della propria impronta digitale. Un interesse che aumenta con la presenza di bambini e adolescenti in famiglia così come di anziani. Se le intenzioni di acquisto di uno di questi servizi a protezione dei propri dati risultano superiori rispetto a quelle del 2017 (49% molto interessato a fronte del 41 dell’anno precedente), gli italiani si dichiarano estremamente interessati a sistemi di prevenzione, con una media tra le più alte d’Europa e sarebbero disposti a pagare per una copertura contro i rischi informatici. Dopo Austria e Spagna, l’Italia è tra i Paesi con una disponibilità di pagamento più alta (tra i 5 e i 10 euro al mese).
Gli italiani tra i più preoccupati rispetto ai cyber risk
La consapevolezza dei rischi di esposizione ai crimini informatici è alta in tutti i Paesi interessati dall’indagine, in particolare per quanto riguarda quelli legati a virus e malware. La consapevolezza di un rischio di furto di identità è elevata negli Stati Uniti e meno diffusa nei paesi europei, mentre il phishing e il ransomware sono rischi nel complesso meno noti. Gli italiani, che dichiarano una certa familiarità con i rischi principali (virus e malware), sono però tra gli ultimi per quanto riguarda la conoscenza di adeguate contromisure. Solo il 32% (con una media EU del 37) è informato su soluzioni di protezione. Impressionante come negli Stati Uniti si registri invece una media del 65% di consumatori attenti a questo genere di soluzioni.
La percezione dell’esposizione personale ai rischi informatici nel nostro paese è tra le più alte d’Europa. Il 39% degli italiani si dichiara vulnerabile al pericolo di attacco informatico e furto d’identità – a fronte di una media Europea del 30% – raggiungendo il dato Usa.
Una preoccupazione che in Italia si alza ulteriormente quando il focus si sposta su bambini e anziani: livelli che arrivano al 42% quando riguarda i minori (tra le più alte in Europa insieme a Spagna e Romania) e al 37% – la più alta in Europa insieme alla Spagna – quando il tema è legato ai genitori anziani.
Massima attenzione sul furto di identità
L’attenzione degli italiani e la relativa preoccupazione di rimanere vittima di un furto d’identità è tra le più alte d’Europa (il 55% si dichiara da “abbastanza” a “molto preoccupato” di questa eventualità), più dieci punti percentuali rispetto alla media Europea e seconda nel continente solo alle preoccupazioni degli spagnoli.
Se la possibilità di un grave infortunio o il rischio di rimanere coinvolti in un incidente stradale rimangono principali preoccupazioni della vita reale, quello di essere vittime di un furto di identità online scala posizioni e, per quanto riguarda i consumatori italiani, è sensibilmente più alto rispetto alla media Europea, insieme al rischio di rimanere vittima di un attacco di Cyber Crime: 6.39 su una media Europea del 5.86 (in una scala da 0 a 10 dove 0 è ‘per nulla preoccupato’ e 10 ‘molto preoccupato’).
In relazione all’utilizzo di Internet, gli italiani si allineano al dato degli Stati Uniti e sono per più della metà dei casi ‘abbastanza’ o ‘molto preoccupati’ dall’eventualità di furto d’identità nel quotidiano utilizzo del web. La violazione della privacy con relativo monitoraggio delle proprie abitudini di navigazione, di siti web visitati e acquisti effettuati online è una apprensione superiore di otto punti rispetto alla media europea, mentre preoccupano, quasi allo stesso livello, l’attuazione di crimini online a proprio nome e con i propri dati personali, il reperimento delle informazioni per accedere all’abitazione e l’hackeraggio della propria email.
Se il rischio di utilizzo e vendita delle proprie informazioni in rete per fini criminosi scende rispetto al 2017 (dal 74 al 61% la percentuale di chi si dichiara da ‘abbastanza’ a ‘molto preoccupato’), gli italiani sono tra i più preoccupati in Europa rispetto ad acquisti e pagamenti online. Rispetto alla media Europea si registra un +5% di chi è preoccupato di un hackeraggio del proprio conto corrente online, +9% di chi teme un furto della carta di credito, +6% l’hackeraggio dei propri dati sulle più popolari piattaforme per l’acquisto di beni e servizi online.
“Conoscere il grado di consapevolezza dei consumatori nei confronti dell’importanza dei dati sensibili e dei rischi di cui sono oggetto, ci consente di mettere a punto sistemi di cyber security facili e immediati”, spiega in una nota Gianluca Zanini, Chief Sales & Marketing Officer di Europ Assistance Italia. Il margine di intervento è molto ampio: il nostro obiettivo come Caring Company è dare risposte alle preoccupazioni di chi, per esempio, teme che i propri figli siano esposti ad adescamenti online e ad azioni di cyberbullismo. E parliamo di una famiglia italiana su due”.