PRIMO PIANO

Cda Tim, Cdp sale al 5,03% ma l’ipotesi scorporo si allontana

Secondo indiscrezioni il piano industriale di Luigi Gubitosi non contiene dettagli concreti sullo spin off della rete e sul conseguente “matrimonio” con Open Fiber. Il titolo scende in Borsa. Intanto Tim Brasil continua a mettere a segno numeri in forte crescita

Pubblicato il 20 Feb 2019

gubitosi-120611114930

Mancato rispetto delle regole di Corporate governance da parte di alcuni amministratori. E conseguente richiesta di “accertamenti puntuali e definitivi”. Alla vigilia del cda di Tim, in calendario domani 21 febbraio, il ceo di Vivendi Arnaud de Puyfontaine invia un “dossier” di 44 pagine a sindaci e Consob nella veste di Consigliere Tim. de Puyfontaine ha messo nero su bianco le sue considerazioni sul mancato rispetto dei principi di corporate governance all’interno del board di Tim “nell’adempimento degli obblighi che fanno capo a ciascun amministratore per consentire quegli accertamenti, puntuali e definitivi, che certo non rientrano nei poteri del sottoscritto”.

E sempre alla vigilia del cda si muove anche Cdp che è salita al 5,03%, la prima delle soglie rilevanti. Ben al di sotto, almeno per ora, di quel 10% annunciato dai media nei giorni scorsi. In attesa dei conti 2018 “domestici” che saranno annunciati domani insieme con il piano industriale a firma Luigi Gubitosi, continuano a crescere i numeri di Tim Brasil che ha archiviato l’anno con ricavi netti pari a 17 miliardi di reais (circa 4 miliardi di euro), in aumento del 5%, un ebitda normalizzato di 6,5 miliardi di reais (1,55 miliardi di euro), in crescita del 10,3% e un margine sull’ebitda, pari al 38,5%, in miglioramento per il quarto anno consecutivo.

Forte balzo in avanti dell’utile netto che si è attestato a 1,5 miliardi di reais (370 milioni di euro), in aumento del 26,5%. Se si stringe il perimetro al quarto trimestre la costola carioca di Tim ha messo a segno l’ebitda normalizzato più alto della sua storia, pari a 1,86 miliardi di reais (442,3 milioni di euro), in crescita del 5,6% sullo stesso periodo del 2017. Si tratta del decimo rialzo consecutivo per l’ebitda. Il margine sull’ebitda risulta migliorato al 41,7%. Il fatturato è salito del 5,2% a 4,47 miliardi di reais. Mentre è in calo del 2,1% l’utile netto a 5,9 miliardi di reais.

Nonostante gli ottimi numeri il titolo Tim ha arrestato la corsa dei giorni scorsi: dopo un balzo in avanti del 10% la giornata odierna segna una retrocessione di oltre un punto percentuale: a pesare le voci secondo cui nel piano industriale di Gubitosi non ci sarebbero azioni immediate in merito all’eventuale scorporo della rete che invece era sembrato più vicino a seguito dell’apertura del tavolo di lavoro condiviso con Open Fiber. Appare sempre più probabile che si proceda dunque sul piano delle partnership e degli accordi commerciali, almeno in questa prima fase. Anche perché se pur si optasse per lo scorporo le prime stime degli analisti parlano di un lavoro di almeno due anni per portare a compimento l’operazione.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati