L’Europa occidentale è il mercato da conquistare per i produttori di smartphone cinesi: i piani di espansione internazionale di brand come Xiaomi e Oppo prevedono una moltiplicazione dei punti vendita nel vecchio continente.
Xiaomi, che negli ultimi tre mesi del 2018 ha visto calare le vendite in Cina del -34,9%, intende triplicare il numero di negozi in Europa occidentale entro la fine del 2019, portando il totale a 150, ha dichiarato alla testata americana Cnbc il senior vice president Wang Xiang ai margini del Mobile world congress di Barcellona. Il primo store europeo di Xiaomi è stato aperto in Spagna nel 2017, mentre a maggio 2018 l’azienda ha inaugurato a Milano il suo primo store italiano. La crescita è stata da allora sostenuta e l’Italia è diventata il mercato a più rapida espansione per il brand cinese.
Xiaomi dovrà vedersela con la rivale Oppo, aggressiva nella sua espansione internazionale: a inizio mese il produttore cinese di cellulari ha annunciato il lancio in tre nuovi mercati dell’Europa, tra cui il Regno Unito. Oppo ha già scavalcato Xiaomi divenendo il quarto maggior vendor mondiale di smartphone nel quarto trimestre 2018 (dati Idc) per quote di mercato; Xiaomi è quinta, mentre il podio è occupato, nell’ordine, da Samsung, Huawei e Apple.
Qualità migliorata, design rinnovati e prezzo sempre conveniente sono la formula con cui i vendor di cellulari Made in China (tra cui anche OnePlus) si propongono ai consumatori europei. La strategia è un passo obbligato: il mercato domestico è in contrazione (-9% le vendite di smartphone in Cina nel quarto trimestre 2018) e il peso della concorrenza di Huawei (che, in controtendenza, è cresciuta in Cina del 23% nel Q4) spinge i vendor rivali a guardare fuori dai confini nazionali.
Anche l’ostracismo del governo americano nei confronti dei fornitori cinesi, in particolare Huawei e Zte, che vendono sia attrezzature di rete telecom sia dispositivi mobili, spinge le aziende della Cina a puntare sull’Europa per crescere. “La situazione politica tra Usa e Cina beneficia i consumatori europei”, è il commento di Ben Stanton, analista senior di Canalys. “L’amministrazione Usa porta i vendor cinesi ad aumentare gli investimenti in Europa”.
“Il mercato americano è sempre molto attraente, ma anche molto diverso dagli altri”, ha indicato Wang di Xiaomi, riferendosi alle maggiori barriere all’ingresso negli Usa, dove conta molto l’alleanza con l’operatore telefonico e la personalizzazione per i clienti del carrier.
L’internazionalizzazione ripaga, nota Canalys: l’anno scorso le vendite europee di Xiaomi sono cresciute del 62% e quelle di Huawei del 56%, mentre quelle di Apple e Samsung si sono contratte rispettivamente del 5% e dell’1%.
Wang di Xiaomi ha detto che il design, le feature innovative e la customer experience sono gli elementi con cui la sua azienda si vuole differenziare e conquistare i consumatori, ma sempre puntando sul low-cost per raggiungere il più ampio share di mercato.