Parlamentari italiani poco "digitali". A dirlo la ricerca "Parlamento 2.0 – Strategie di comunicazione politica in internet", a cura di Sara Bentivegna, presentata oggi nel corso di un convegno a Montecitorio organizzato dalla Fondazione Camera dei Deputati.
"Il quadro che ne emerge è, a dire il vero, non proprio brillante – si legge nel rapporto – Complessivamente, è presente nella websfera solo il 55,5% dei parlamentari, con uno scarto di circa 10 punti tra Camera (58,3%) e Senato (49,8%)”.
Per dare un’idea dell’arretratezza della situazione italiana, è sufficiente porre a confronto i dati relativi all’adozione del sito – espressione più compiuta del web 1.0 e ormai superata dal web partecipativo – con quelli di paesi con caratteristiche simili (forniti dai periodici Rapporti dell’Inter Parliamentary Union): 25% contro 81%. Né va meglio sul fronte dei social network, ovvero l’ultima tentazione tecnologica prontamente adottata da circa 2 milioni di cittadini italiani. I dati registrati nel 2012 vedono i parlamentari italiani presenti nella misura del 21% contro il 70% dei loro colleghi statunitensi e il 49% degli ospiti di Westminster.
"La presenza complessiva dei parlamentari in Internet si distribuisce sulle diverse piattaforme confermando, anche in ambito politico, la forza di attrazione del web partecipativo: e’ Facebook, infatti, la piattaforma piu’ utilizzata, seguita a grande distanza dal sito, dal blog, da YouTube e da Twitter – spiega Bentivegna -.Se si assume a riferimento il totale dei deputati e dei senatori, i parlamentari del gruppo del Pd – con un valore pari al 41.6% – guidano la graduatoria dei rappresentanti approdati su internet. Li seguono i parlamentari del Pdl (31,7%), della Lega (7%), dell’Udc (4,6%), dell’Idv (4,4%) e del Fli (2,8%). Evidentemente, tale distribuzione risente della presenza numerica dei diversi gruppi. Per rendere piu’ chiara la propensione tecnologica dei diversi partiti può essere utile assumere a riferimento il gruppo parlamentare di appartenenza. Ebbene, in questo caso, il 69,7% dei rappresentanti del Pd è online, seguito dal 68,6% di quelli dell’Udc, dal 67,6% dell’Idv, il 50% di Fli, il 46,1% del Pdl, il 43,5% della Lega. Con l’eccezione del Pd, questi dati testimoniano la maggiore propensione al web da parte dei partiti minori ad esclusione della Lega, unica formazione che ancora può contare su un’emittente radiofonica e un quotidiano".