I DATI

Istat: produzione industriale in salita, sprint da pc ed elettronica

Le rilevazioni rilevano un aumento complessivo dell’1,7% nel trimestre novembre 2018-gennaio 2019 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il comparto tecnologico cresce del 4,4%

Pubblicato il 08 Mar 2019

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In cima ai settori di attività economica che a gennaio 2019 hanno registrato le variazioni tendenziali positive più rilevanti nel mese di gennaio 2019 ci sono la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+14,8%), e a seguire la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+4,4%). A riportarlo sono i dati Istat sulla produzione industriale. A seguire la fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+2,2%). Le diminuzioni maggiori si registrano invece nella produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-10,5%), nella metallurgia e prodotti in metallo esclusi macchine e impianti (-8,8%) e nell’attività estrattive (-4,6%).

L’indice destagionalizzato della produzione industriale è registra per gennaio 2019 un aumento dell’1,7% rispetto a dicembre 2018. Se poi si prende in considerazione il trimestre da novembre a gennaio, si assiste a un calo dell’1,8% risettto ai tre mesi precedenti. Sono i dati sulla produzione industriale diffusi da Istat, secondo cui l’indice destagionalizzato mensile evidenzia “aumenti congiunturali diffusi in tutti i comparti: aumenta in misura marcata l’energia (+6,4%) e, con una dinamica meno accentuata, crescono anche i beni di consumo (+2,4%), i beni intermedi (+1,0%) e i beni strumentali (+0,3%)”.

Corretto per gli effetti di calendario, spiega ancora Istat, a gennaio 2019 l’indice è diminuito in termini tendenziali dello 0,8%, con i giorni lavorativi che sono stati 22, come a gennaio 2018. Analizzando così gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano a gennaio 2019 un accentuato aumento tendenziale per l’energia (+11,7%), mentre diminuiscono i beni intermedi (-3,3%), i beni di consumo (-2,7%) e, in misura più contenuta i beni strumentali (-1,7%).

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