Non sfonda il tetto dei 3 milioni di clienti la francese Iliad. Il quarto operatore mobile dopo un debutto da boom e una crescita vertiginosa fino al mese di settembre, nell’ultimo trimestre del 2018 ha registrato un significativo rallentamento della crescita. Dai 2,2 milioni di clienti fine settembre, a quattro mesi dal debutto di maggio, si è passati a poco più di 2,8 milioni di dicembre (a sette mesi dal lancio commerciale).
ITALIA BEST PRACTICE MA PER QUANTO?
Il cammino dunque comincia a farsi più difficile per la società di Xavier Niel, guidata in Italia da Benedetto Levi, anche se – si legge sulla nota ufficiale di presentazione dei risultati 2018 del Gruppo Iliad – l’Italia rappresenta il caso di maggior successo in qualità di “new entrant” per Free Mobile dal 2012.
“Nel corso del 2018, Iliad Italia ha dimostrato la sua capacità di mettere in atto un modello di vendita semplice, trasparente e innovativo. Sulla scia di questo successo, il Gruppo continua a sviluppare la propria rete mobile per passare il più rapidamente possibile ad un modello a costo fisso”, si legge nella nota. Riguardo ai numeri dei primi 7 mesi di attività le revenue ammontano a 125 milioni di euro e le perdite operative a 52 milioni. 261 i milioni investiti nel deployment della rete italiana e 342 quelli messi sul piatto per le frequenze.
“Nell’ottica di continuare ad attuare la propria strategia di crescita redditizia, il Gruppo si è posto in Italia i seguenti obiettivi: 3.500 siti equipaggiati a fine 2019; contributo negativo all’Ebitda consolidato nel 2019 superiore a quello registrato nel 2018, in quanto la crescita del business accelera e anche l’implementazione della rete mobile; raggiungere il pareggio dell’Ebitda, con una quota di mercato inferiore al 10%”, si legge nella nota.
I CONTI NON TORNANO, ORA AUMENTO TARIFFE
Gli obiettivi dovranno però fare i conti con una situazione di mercato, quello italiano delle Tlc, sempre più in difficoltà a causa della rinnovata guerra dei prezzi la cui miccia è stata accesa proprio dalla discesa in campo di Iliad. I conti dei tre big competitor – Wind Tre, Vodafone e Tim – hanno registrato un calo delle performance a causa dei margini sempre più risicati dovuto all’abbattimento delle tariffe. Iliad rischia però un duro contraccolpo considerato che le tariffe al ribasso non consentiranno una tenuta sostenibile del business anche e soprattutto nel momento in cui si comincerà a investire seriamente nel roll out delle infrastrutture. E non a caso Xavier Niel, secondo quanto emerso oggi in occasione della conference call con gli analisti, auspica un aumento delle tariffe. Segno di un’inversione di trend? L’azienda ha intanto confermato di volersi concentrare sul mercato mobile: “In un primo tempo vogliamo davvero focalizzarci sulle attività mobili, ma esistono sinergie molto forti tra reti mobili e reti fisse”, ha sottolineato il direttore generale di Iliad-Free, Thomas Reynaud. “Costruire un operatore telecom – ha proseguito – è qualcosa di molto complesso,con sfide tecniche importanti”. “In un primo tempo ci focalizziamo sulle attività mobili”, in un “secondo tempo la box è una possibilità”, ha detto riferendosi all’eventualità del lancio in Italia di un abbonamento unico – tv, telefono fisso ed internet – sul modello della Freebox francese.