RIDE HAILING

Lyft debutta in Borsa, Ipo fissata a 72 dollari per azione

All’ingresso sul Nasdaq, la società punta a raccogliere oltre 20 miliardi di dollari sul mercato azionario. Sfida aperta con Uber che si quoterà a metà aprile sul Nyse

Pubblicato il 29 Mar 2019

Lyft

Lyft, la società americana che fa concorrenza a Uber, debutta in Borsa mettendo in vendita 32,5 milioni di azioni a 75 dollari l’una. Lo ha comunicato la stessa azienda del ride hailing nei documenti per lIpo depositati presso l’ente regolatore americano Sec. Lyft punta così a raccogliere oltre 20 miliardi di dollari, una cifra che si colloca nella parte alta della forchetta indicata dagli analisti, che valutano Lyft 15 miliardi ma con possibilità di arrivare, in caso di una quotazione-boom, a 23 miliardi. Le azioni saranno scambiate sul Nasdaq col simbolo “LYFT”.

Lyft è stata fondata a San Francisco nel 2007 da Logan Green, attualmente ceo dell’azienda, e da John Zimmer, oggi presidente. La app di ride hailing è stata lanciata nel 2012. I primi finanziatori sono state le società di venture capital Floodgate, K9 Ventures, Mayfield Fund, e il Founders Fund di Peter Thiel.

Nel 2018 Lyft ha fatturato 2,2 miliardi di dollari, il doppio rispetto al 2017; il fatturato lordo delle prenotazioni delle auto è di 8,1 miliardi, +76% rispetto all’anno prima; lo share sul mercato del ride hailing negli Stati Uniti è al 39%, in crescita del 17%. In aumento anche le perdite, che ammontano a 911 milioni di dollari, +32% rispetto al 2017. 

La competizione tra Lyft e Uber è serrataLyft è riuscita a rosicchiare quote di mercato a Uber anche facendo leva sui tanti scandali che hanno colpito l’immagine della rivale maggiore e pubblicizzando il suo servizio di ride hailing come più affidabile. Entrambe le società hanno depositato a dicembre i documenti per l’Ipo presso la Sec, ma da allora Lyft si è affrettata per arrivare alla quotazione, che infatti si svolgerà con alcune settimane di anticipo rispetto a Uber (la cui Ipo è fissata per metà aprile).

Lyft e Uber sono solo alcune delle startup ormai consolidate che si quoteranno nel corso dell’anno: in calendario ci sono anche le Ipo di Pinterest, Zoom e Slack.

Le Ipo dei due player del ride hailing sono particolarmente attese: il settore che include la mobilità innovativa e la app economy è in forte espansione e sia Uber che Lyft hanno accumulato un grande valore sul mercato privato. Uber, in particolare, che nel 2018 ha entrate per 11,3 miliardi di dollari (ma anche perdite per 3,3 miliardi di dollari), viene valutata più di 70 miliardi di dollari e per l’Ipo l’azienda fino a 120 miliardi.

La quotazione di Lyft al Nasdaq è una buona notizia per il mercato dei titoli della new economy, un tempo la piazza d’elezione per le Ipo delle startup hitech su cui oggi sono scambiate le azioni di colossi quali Google, Microsoft e Apple. Sette anni fa un problema tecnico ha pesato sulla quotazione di Facebook al Nasdaq e da allora il Nyse ha recuperato terreno come piazza per l’ingresso sui listini anche di giganti dell’hitech. Uber si quoterà al Nyse, sulla scia di quanto fatto da Alibaba, Twitter e Snap.

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