IL PIANO

Svolta 4.0 per Bnl: machine learning allo sportello

In una lettera rivolta a sindacati e Abi, l’ad della banca, Andrea Munari, spiega che per far fronte alla difficile congiuntura si potrebbe ricorrere alla fuoriuscita di 600 risorse colmando gli esuberi con piattaforme di intelligenza artificiale e robotica

Pubblicato il 03 Apr 2019

Tra congiuntura internazionale sfavorevole, recessione italiana e trasformazione del settore bancario, Bnl ha intenzione di adottare un nuovo passo di marcia. E il piano di riorganizzazione e “conseguenti tensioni occupazionali” annunciato ai sindacati con l’avvio di una procedura formale di confronto prevedrebbe, per far fronte a queste sfide, l’adozione di soluzioni di robotica e intelligenza artificiale. Soluzioni che – si legge nella lettera dell’amministratore delegato Andrea Munari ai sindacati e all’Abi consultata da Radiocor – potrebbero avere pesanti ripercussioni sull’occupazione all’interno del gruppo. Sono previsti infatti circa 600 esuberi, eccedenze che potrebbe uscire dall’azienda sfruttando il dispositivo appena varato di “quota 100”.

Munari scrive che “le condizioni congiunturali, anche del nostro Paese, continuano a incidere negativamente sulla capacità di sviluppo reddituale delle banche italiane e, in questo ambito, della Bnl. Tra i fattori di forte attenzione e di incertezza”, si cita il ritorno, “ancorché temporaneo della recessione nel nostro Paese” e “gli effetti non immediatamente verificabili dell’ultima legge di Bilancio”, nonché “la produzione industriale in tendenziale calo”.

Le modifiche alla legislazione previdenziale consentono alla banca del gruppo Bnp Paribas di “attuare un necessario e attento ricambio generazionale”. Secondo i calcoli riferiti dai sindacati l’alta età media del personale dell’ex banca del Tesoro consente di avere un bacino potenziale di 2.500 addetti con i requisiti per l’uscita anticipata grazie al provvedimento pensionistico del Governo giallo-verde.

Il piano prevede poi la fusione per incorporazione nella capogruppo di Bnl Finance (è specializzata nella cessione del quinto) e la chiusura di 30 sportelli riportando la rete a 700 filiali. Ma a preoccupare di più i sindacati è, come anticipato, la possibile introduzione di piattaforme tecnologiche a supporto di nuovi modelli di business e a scapito della forza lavoro umana: “soluzioni di machine learning e artificial intelligence che, incorporando tecnologie di apprendimento, permettono di automatizzare processi non ripetitivi” e anche “l’estensione della robotica alle altre strutture della banca, sulla base del successo dell’applicazione” per le attività di back office. Ma c’è anche “l’estensione massiva delle tecnologie digitali” per una “migliore customer experience”, oltreché un’ottimizzazione delle funzioni di Direzione generale.

Quello di Munari è un piano che arriva poche settimane dopo una manifestazione dei sindacati per protestare contro l’applicazione della precedente riorganizzazione varato a fine 2018 senza esuberi e a una ventina di giorni dal blackout di 48 ore del sistema informatico della banca che secondo un sindacalista è stato più ampio e “ha bloccato Bnp Paribas in varie parti in Europa”.

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