Solidarietà difensiva per 4.870 lavoratori di Vodafone Italia, ricorso alla mobilità volontaria e incentivata per 570 lavoratori, riconversioni professionali per 320 dipendenti full time equivalent e un piano di assunzioni per 300 persone in prossimi tre anni. Sono i numeri dell’accordo firmato da Vodafone Italia e sindacati per scongiurare i 1.300 esuberi individuati in azienda.
“L’accordo, frutto di un percorso di dialogo costruttivo con il sindacato, pone le basi per il piano di trasformazione e rilancio dell’azienda, della sua competitività sul mercato e della sua sostenibilità futura – spiega Vodafone – L’intesa è stata guidata dalla reciproca volontà di trovare soluzioni che rappresentino il punto di equilibrio fra contesto, esigenze e tutele e che conducano ad un modello operativo più agile e focalizzato per continuare ad investire sugli asset di differenziazione.
“Siamo assolutamente soddisfatti – afferma Riccardo Saccone, segretario nazionale della Slc Cgil – questa è la vera contrattazione di anticipo, stiamo provando a gestire la trasformazione con uso intelligente di tutti gli strumenti, anche degli ammortizzatori sociali. Per noi è un punto di riferimento del settore”.
In particolare, le riconversioni professionali riguarderanno “un minimo di 320 full time equivalent con riferimento alle aree del customer care, rete, finance, consumer e sicurezza aziendale da completarsi entro il mese di ottobre 2020”. Il ricorso al contratto di solidarietà difensiva troverà “applicazione nei confronti di 4.870 lavoratori della sola Vodafone Italia spa”. La mobilità incentivata e volontaria avverrà attraverso il meccanismo della non opposizione alla procedura di licenziamento collettivo per 570 dipendenti “complessivamente considerati tra Vodafone Italia spa e Vodafone Gestioni spa”.
Il piano di assunzioni “per i prossimi tre anni di circa 300 lavoratori è “volto al potenziamento della strategia di rilancio aziendale per lo sviluppo del 5G, i nuovi servizi alle imprese e la trasformazione digitale”, come si legge nel verbale di accordo. I sindacati sono soddisfatti perché in questo modo si “mette in pratica la contrattazione di anticipo, mettendo in campo una serie di strumenti non traumatici che hanno l’obiettivo di governare il cambiamento dell’organizzazione aziendale a seguito della trasformazione digitale del mercato delle tlc. I punti fondanti dell’accordo sono la riconversione professionale, la progressiva internalizzazione di attività, il mantenimento delle attuali sedi e del perimetro delle attività, spiegano le sigle. Nei prossimi giorni i lavoratori di Vodafone saranno chiamati ad esprimere il loro giudizio nelle assemblee previste.
Gli esuberi erano stati presentati ai sindacati lo scorso 11 marzo. “La spinta verso modelli di business più agili e digitali – spiegava l’azienda ai sindacati – rende necessaria una revisione dell’organizzazione e una radicale semplificazione del modello operativo per continuare ad investire, garantire la sostenibilità futura e tornare a crescere”. In questa prospettiva Vodafone Italia ha deciso una ridefinizione complessiva del modello operativo e della conseguente “riduzione del perimetro organizzativo pari 1.130 efficienze appartenenti a tutte le funzioni aziendali”. Dal piano emergeva che la strutturale trasformazione del mercato e il drastico calo dei prezzi per la straordinaria pressione competitiva, in particolare nel segmento mobile, hanno portato ad una forte contrazione di tutto il settore delle telecomunicazioni.
In quell’occasione Vodafone aveva auspicato soluzioni sostenibili in accordo con i sindacati. Soluzioni che, appunto, sono state individuate oggi.