LA MOBILTAZIONE

Wind Tre, sciopero contro i trasferimenti

Alta adesione ai sit-in e manifestazione in tutta Italia. Secondo quanto risulta a CorCom le trattative tra azienda e sindacati sono entrate nel vivo e non si esclude un accordo in tempi brevi

Pubblicato il 11 Apr 2019

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Sciopero dei lavoratori di Wind Tre in tutta Italia. Alla mobilitazione, secondo i sindacati, ha aderito il quasi il 100% dei lavoratori. “L’altissima adesione di tutti i lavoratori e lavoratrici di Wind Tre e l’alta partecipazione alle varie manifestazioni o sit-in organizzati nelle varie realtà locali testimoniano il disagio e la contrarietà alle iniziative di carattere organizzativo espresse dalla dirigenza della compagnia – spiega una nota congiunta di Slc, Fistel e Uilcom – nelle scorse settimane, relative ai trasferimenti del mondo finance verso Milano e la esternalizzazione dei data center interni”. Si tratterebbe per ora – risulta a CorCom – di 50 trasferimenti, tutti su base volontaria.

“I sindacati, forti di questi risultati, respingono al mittente l’intero progetto riorganizzativo, da subito considerato incoerente, le cui soluzioni propinateci dall’azienda sconvolgono la vita di intere famiglie – prosegue la nota – L’intero settore, l’intera filiera delle Tlc è attraversata da tempo da periodi molto difficili, con contrazione di fatturati e politiche commerciali a dir poco discutibili, che hanno avuto effetti negativi a tutto campo anche con riflessi devastanti sull’occupazione – proseguono i sindacati che sono convinti che “recuperare un dialogo costruttivo con Wind Tre, ma al tempo stesso serio e coerente con vere iniziative di sviluppo possa in primis evitare soluzioni traumatiche per i lavoratori e  rilanciare la stessa azienda proiettandola verso l’innovazione e la digitalizzazione”.

Il prossimo 18 aprile si terrà al Mise l’incontro tra azienda e sindacati, i quali ribadiranno la propria disponibilità a percorsi che non vedano prospettarsi progetti le cui ricadute negative si riflettano sulle lavoratrici e sui lavoratori”. Le trattative tra Wind Tre e i sindacati sono entrate nel vivo e, secondo quanto risulta a CorCom, non si esclude un accordo in tempo brevi.

Il piano industriale di Wind Tre

Lo scorso marzo Wind Tre ha annunciato il piano industriale. Niente esuberi ma una riorganizzazione del business delle torri per fare fronte agli effetti della crisi del mercato delle Tlc. Wind Tre punta alla creazione di una newco, denominata “Pisa”, dove confluirebbero i 7.000 siti. Successivamente è prevista la vendita del 49% di questa newco. In cantiere anche il trasferimento di 150 persone dalle sedi di Roma e Napoli a Milano.

Tra le azioni anche la cessione dei data center dove sono operativi circa 100 addetti. Il piano, già illustrato ai sindacati, deve ora passare al vaglio del board. Attualmente Wind Tre impiega 6900 persone.

Il 2018 è stato un anno “spartiacque” per tutte le telco. E non in positivo. I conti sono ovunque al ribasso e la curva si è ancor più velocemente orientata verso il basso dopo il debutto del quarto operatore mobile: fatturati e profitti sono tutti in calo, i margini sempre più risicati, e la perdita e la “frammentazione” della clientela va avanti. Su questa situazione molto ha impattato anche l’esborso per le frequenze 5G: complessivamente le telco hanno pagato 6,5 miliardi, un incasso record per lo Stato ma che ha pesato sulle finanze dalle compagnie. C’è una questione di sostenibilità dell’industry che non è più rinviabile, anche per garantire una veloce e efficace modernizzazione digitale del paese.

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