La Walt Disney company ha svelato il prezzo con cui offrirà sul mercato americano il suo nuovo servizio di contenuti in streaming Disney Plus: 7 dollari al mese o 70 dollari l’anno. Il gigante dei media tradizionali, che ormai quasi un secolo fa portava al cinema film di animazione disegnati a mano, affila ulteriormente le armi per competere nell’economia digitale. Nello streaming il nemico da battere è Netflix e il prezzo di lancio non lascia dubbi: il servizio di Netflix ora costa 13 dollari al mese negli Usa, dopo i rincari annunciati a gennaio.
Non a caso Disney Plus, che sarà attivo negli Usa dal 12 novembre ma è stato preannunciato dalla Disney già alla fine dell’anno scorso, è stato ribattezzato dagli analisti il “killer di Netflix”. I rivali sono anche altri – da Amazon Prime alle nuove offerte che arriveranno da Apple e TimeWarner – ma è il colosso del video streaming il primo concorrente cui erodere quote di mercato.
La strategia per i media digitali è stata illustrata dal top management della Disney a un gruppo di analisti Wall Street invitati nella sede centrale di Burbank, California. Disney intende fare del servizio Plus un vero hub dell’intrattenimento per tutta la famiglia, facendo leva sui marchi più popolari del suo patrimonio, dai classici Topolino, Paperino e Pippo, protagonisti da sempre di film e serie Tv Disney, ai supereroi della Marvel fino alla saga “Star Wars”, ai titoli Pixar come “Toy Story” e all’intera serie dei Simpson, un universo di storie e animazioni che piacciono a grandi e piccini. L’offerta include il canale National Geographic, basato sui documentari. Il servizio sarà privo di pubblicità e, dopo il lancio negli Usa, arriverà nei altri grandi mercati globali.
“Stiamo presentando una strategia aggressiva, dobbiamo essere molto seri e completamente concentrati su questi obiettivi”, ha dichiarato il ceo di Disney Bob Iger.
Il target è di totalizzare tra 60 e 90 milioni di abbonati nel 2024 raggiungendo per quell’anno (fiscale) la profittabilità. Disney prevede di finanzare con 1 miliardo di dollari la produzione di programmi orginali nell’anno fiscale 2020 e di portare gli investimenti a 2 miliardi nel 2024.
“Disney sta tirando fuori l’artiglieria pesante per collocarsi tra le offerte in streaming”, ha commentato Patrice Cucinello di Fitch Ratings.
Per raggiungere velocemente gli utenti, Disney ha anche stretto accordi con Roku Inc e Sony Corp per distribuire Disney Plus su device per lo streaming che vanno dai tablet alle smart Tv alle console per i giochi.
Nella galassia del gigante Disney c’è un altro servizio in streaming, Hulu, inglobato insieme alle proprietà di 21st Century Fox acquisite con un’operazione da poco conclusa e che vale 71,3 miliardi di dollari. Disney ha detto agli analisti che intende espandere ulteriormente il servizio di Hulu e pensa di raggiungere tra i 40 milioni e 60 milioni di abbonati entro l’anno fiscale 2024 (ora gli iscritti di Hulu sono 25 milioni), rendendo la piattaforma profittevole negli Stati Uniti nel 2023 o 2024 (attualmente si prevede una perdita di 1,5 miliardi di dollari per l’anno fiscale in corso).
Disney cercherà di rivitalizzare con l’offerta online anche Espn, la rete via cavo dei programmi sportivi che ha sofferto dell’avvento dei servizi online come tanti canali della Tv tradizionale: l’intenzione del ceo Iger è di puntare su Espn Plus, che trasmette in streaming, e espanderlo sui mercati dell’America Latina.