FREQUENZE

Spettro radio, Italia fronte di guerra

La conferenza di Ginevra disegna le nuove geografie per le comunicazioni mobili del futuro. In vista conflitto di frequenze con i Paesi arabi e nordafricani che utilizzeranno i cellulari sugli stessi Mhz su cui noi diffondiamo programmi tv

Pubblicato il 06 Mar 2012

Mentre in Italia ci si scanna per il beauty contest della tv digitale, il mondo ci sorpassa e decide di assegnare al broadband mobile nei paesi arabi nostri vicini le frequenze a 700 Mhz, le stesse del beauty contest della tv digitale, messo in stand by dal Governo Monti. E mentre aziende Tlc e network operator stranieri fanno lobby nelle sedi internazionali grazie ai rispettivi governi per accaparrarsi il business delle reti wireless nei paesi della primavera araba, l’Italia non ha una posizione chiara in termini di politiche industriali sulla gestione e valorizzazione dello spettro. In questo contesto, c’è poi la raccomandazione della Parlamento Ue, che ha chiesto ai paesi di reperire 1,2 Ghz di frequenze aggiuntive entro il 2015, per rispondere alla crescente domanda di banda larga mobile.
La strada è segnata in sede Ue: c’è fame di frequenzeo per smartphone e tablet. Lo spettro del futuro servirà sempre di più per il business del broadband mobile e sempre meno per la tv. C’è da dire che gli operatori italiani di telefonia mobile hanno già detto chiaro e tondo che per ora non sono interessati a nuove frequenze aggiuntive sui 700 Mhz: aspettano ancora che quelle già acquistate per 3,9 miliardi di euro vengano liberate.

Il quadro internazionale delle frequenze è cambiato da un giorno all’altro a Ginevra a metà febbraio, alla conferenza mondiale del World Radio Communication dell’Itu l’agenzia che decide le politiche mondiali sullo spettro. La comunità internazionale ha dato il via libera alla richiesta dei paesi arabi del Nord Africa, per lo più di lingua francofona, sostenuti dalla Francia, dai paesi scandinavi ma anche dagli Usa, all’uso della banda 700 MHz per il broadband mobile. Paesi arabi ed africani che compongono una porzione significativa degli stati che, con l’Europa e l’Asia (Cina esclusa) e Medioriente compongono la “Regione 1” della mappa mondiale dello spettro. Paesi arabi dove la banda a 800 Mhz della telefonia mobile si sta saturando in fretta con il boom dei social network. Di qui la richiesta di anticipare lo sblocco della banda a 700 MHz per il broadband mobile, un business potenziale che fa gola soprattutto a France Telecom.

Una decisione, quella di Ginevra, che cambia le carte in tavola in anticipo di tre anni rispetto a precedenti indicazioni, sottoscritte al Wcr del 2006 e ribadite nel 2008, e che già dal 2015 apre all’utilizzo, “co-primario” insieme alla tv digitale terrestre nella “Regione 1”.
Un fulmine a ciel sereno, che ha preso alla sprovvista l’Italia: finora nel nostro paese le frequenze a 700 Mhz sono state destinate esclusivamente ai canali della tv digitale terrestre e sono già in parte occupate, ad esempio da Mediaset in Sicilia, pur senza il “timbro” rilasciato dal Piano di Ginevra nel 2006. Ma si tratta di canali che rischiano dal 2015 di andare in collisione con le frequenze mobili dei nostri vicini arabi.
Dulcis in fundo, molti dei canali (il 54, 55, 58 e 59) sulla banda a 700 Mhz sono oggetto del “beauty contest” televisivo, in stand by per tre mesi dal 20 gennaio per volontà del Governo Monti.

Insomma, dopo Ginevra c’è un bel pasticcio nell’etere italiano: il via libera all’utilizzo per il broadband mobile per la banda a 700 Mhz dal 2015 complica l’intero impianto del beauty contest televisivo.
Mediaset e Rai spingono in ogni caso perché il beauty contest si faccia: fino al 2015 l’uso esclusivamente televisivo dei 700 Mhz è ancora possibile. Ma dopo? Se i nostri vicini, dalla Francia ai paesi dell’ex Jugoslavia passando per il Nord Africa, adotteranno da subito la banda a 700 Mhz per la banda larga mobile, sarà difficile che l’Italia possa mettere il paraocchi e utilizzare le stesse frequenze per la televisione digitale terrestre senza uno “spectrum review” preventivo. Le ricadute sarebbero negative per il nostro paese, perché saremmo i soli a non allinearci alla comunità internazionale, con conseguenze dirette in termini di interferenze, di compatibilità degli apparati, delle reti e del segnale degli smartphone nei Paesi nostri vicini.

Intanto, secondo indiscrezioni, il Governo Monti sarebbe propenso a rivedere le regole del beauty contest, sul modello di un’asta competitiva aperta a broadcaster ma anche a fondi d’investimento, che vincola le frequenze ad uso televisivo (non si sa per quanti anni). In altri termini, nessun “regalo” a Rai e Mediaset, in linea con le pressanti richieste di Pd, Idv e Lega. Anche se di pretendenti per le nuove frequenze televisive non ce ne sono poi troppi: i broadcaster non hanno troppa liquidità da spendere negli ultimi tempi, vista la crisi della pubblicità e la crescente concorrenza degli over the top. L’uso dell’Lte per il broadcast televisivo è poi dietro l’angolo, fumo negli occhi per la tv di casa nostra.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video & Podcast
Social
Iniziative
Scenari
Il quadro economico del Sud: tra segnali di crescita e nuove sfide
Sostenibilità
Lioni Borgo 4.0: un passo verso la città del futuro tra innovazione e sostenibilità
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Scenari
Il quadro economico del Sud: tra segnali di crescita e nuove sfide
Sostenibilità
Lioni Borgo 4.0: un passo verso la città del futuro tra innovazione e sostenibilità
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati