La società del gruppo Tim amplia la collaborazione con Ifin Sistemi, guidata da Giovanni Maria Martingano, per gestire le e-fatture. L’Ad Salvatore Nappi: “Già avviati i primi tavoli di progetto per implementare l’offerta con un’ampia suite di servizi professionali”
Telecom Italia Trust Technologies e Ifin Sistemi rafforzano la propria partnership, che dopo la conservazione digitale a norma si estende anche alla fatturazione elettronica B2B.
“Il ‘battesimo’ è andato molto bene, la nostra soluzione ha retto senza problemi i volumi di traffico di Trust Technologies fin dall’inizio – spiega Giovanni Maria Martingano (nella foto sopra), amministratore delegato di Ifin Sistemi – Abbiamo messo a loro disposizione una tecnologia che garantisce performance importanti: alla base c’è la necessità di trattare una mole di dati enorme, anche un milione di fatture al minuto, con un service level agreement molto stringente, quindi tempi di risposta molto rapidi. E’ stato possibile ottenere il risultato grazie a un’integrazione profonda e ‘native’ tra le nostre soluzioni e i sistemi gestionali di Trust Technologies. Questo processonon prevede l’interazione umana se non in fase di supervisione, e gestisce milioni di fatture 24 ore su 24 con un ‘motore’ che garantisce l’evasione di migliaia di richieste in contemporanea”.A spiegare il senso di questo rapporto di collaborazione interviene Salvatore Nappi (nella foto qui sopra), amministratore delegato di Trust Technologies, società che svolge – tra gli altri – servizi di certification authority, identità digitale, firma sicura, sia per il gruppo Tim sia sul mercato, tramite i canali dell’operatore: “Trust Technologies aveva già una propria piattaforma di fatturazione, sviluppata in occasione della prima “wave” sulla clientela della pubblica amministrazione – spiega – La volontà di ampliare il nostro modello di offerta è nata dalla consapevolezza che le esigenze dei clienti in questo comparto sono molto differenti, a seconda che si parli di professionisti, di medie imprese, di enti pubblici o di rivenditori a valore. Alcune caratteristiche tecniche, quali la piena integrazione fra il repository documentale e i moduli software di dispatching all’interno del data center del gruppo Tim, o anche il controllo concomitante dei consumi, per i reseller, sono stati fra gli elementi distintivi che ci hanno convinto”.
Il fatto di avere già in corso una collaborazione con IfinSistemiè stato poi determinante per la scelta di rafforzare il rapporto di collaborazione: “La positiva esperienza maturata congiuntamente su altre piattaforme e su precedenti progetti ‘su misura’ – sottolinea Nappi – è importante perché come sempre nell’erogazione di servizi ai clienti la componente di servizio professionale fa la differenza, soprattutto per quanto riguarda i tempi di provisioning e il supporto di assistenza tecnica, aspetti questi per alcuni clienti più importanti del mero elemento di prezzo”.
Il passaggio all’obbligatorietà della fatturazione elettronica B2B, dopo la prima fase di adeguamento alle norme, potrebbe aprire diverse opportunità di business per le aziende, che potranno con il tempo sfruttare le possibilità che derivano, ad esempio, dall’analisi dei big data: “Per ora – argomenta Nappi – questa forma di ‘Innovation by regulation’ è stata vista da molti clienti più come un obbligo di legge che come un’opportunità. E’ importante adesso sviluppare un’ampia customer base e misurarne la soddisfazione nel tempo: la portabilità fra provider sarà senz’altro il leitmotiv dei prossimi mesi. In una fase due – conclude il manager – andrà prevista una suite ampia di servizi professionali in senso lato: da un lato valorizzando, in ottica di business analytics, dati, trend ed andamenti complessivi. Dall’altro promuovendo un uso esteso – già oggi presente in piattaforma anche se spesso poco consapevole – di elementi quali la firma digitale, la conservazione, l’indicizzazione dei documenti. Sono certo che Trust Technologies e IfinSistemi sapranno cogliere queste opportunità per le quali già abbiamo avviato i primi tavoli di progetto”.
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Antonello Salerno
Professionista dal 2000, dopo la laurea in Filologia italiana e il biennio 1998-2000 all'Ifg di Urbino. Ho iniziato a Italia Radio (gruppo Espresso-La Repubblica). Poi a ilNuovo.it, tra i primi quotidiani online nati in Italia, e a seguire da caposervizio in un'agenzia di stampa romana. Dopo 10 anni da ufficio stampa istituzionale sono tornato a scrivere, su CorCom, nel 2013. Mi muovo su tutti i campi dell'economia digitale, con un occhio di riguardo per cybersecurity, copyright-pirateria online e industria 4.0.
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