Microsoft ha annunciato nuove misure per ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività e dei suoi data center e aiutare anche altre organizzazioni a essere più sostenibili grazie al cloud di Azure e alle tecnologie di intelligenza artificiale. In un blog post Brad Smith, presidente Microsoft, delinea le iniziative che renderanno il business e le soluzioni Microsoft sempre più amiche dell’ambiente, inclusa la realizzazione di sedi a basso impatto ambientale e la costruzione di data center alimentati da energie rinnovabili. Il colosso del software è inoltre entrato nel Climate Leadership Council, istituto che riunisce leader aziendali, economisti e personalità impegnate nella tutela dell’ambiente e nella promozione di un approccio univoco al carbon pricing.
Nei quartieri generali di Redmond, Washington, Microsoft ha avviato la costruzione di 17 nuovi edifici alimentati con energia da fonti rinnovabili: così tutto il campus di Redmond sarà con elettricità a emissioni zero. Anche nei materiali edilizi Microsoft sta scegliendo il controllo delle emissioni e degli sprechi, grazie anche alla sua tecnologia per lo smart building.
Quanto ai data center, Microsoft ha già centrato l’obiettivo di alimentare le strutture con il 50% di energia rinnovabile; il prossimo obiettivo è il 60% e sarà raggiunto entro la fine del 2019. Perciò il gruppo alza il tiro: 100% di energia rinnovabile per alimentare i suoi data center nei prossimi dieci anni, con un target intermedio del 70% da raggiungere per il 2023. Microsoft lancerà anche una nuova iniziativa cloud data-driven che usa la Internet of Things (IoT), la blockchain e l’intelligenza artificiale per controllare le prestazioni e semplificare il riuso, la rivendita e il riciclo degli asset dei data center Microsoft, inclusi i server.
Ancora, Microsoft intende accelerare sulle tecnologie che permettono di far leva sui dati per migliorare la sostenibilità e sostenere la transizione globale a un futuro low-carbon. Per questo l’azienda, all’interno del suo programma AI for Earth, che sfrutta il cloud di Azure e l’intelligenza artificiale di Microsoft per creare nuovi modelli di analisi dei dati ambientali, Microsoft si impegna a ospitare su Azure i principali data set scientifici sull’ambiente, che richiedono grandi spazi di storage.
Microsoft aiuterà inoltre i clienti a realizzare soluzioni sostenibili tramite le tecnologie digitali e l’AI sviluppato dai team di Redmond. Una ricerca condotta dal gruppo di Redmond in collaborazione con Pricewaterhouse Coopers Uk (PwC Uk) dimostra che una più diffusa implementazione dell’AI anche solo in alcuni settori industriali può far crescere il Pil globale fino al 4,4% e al tempo stesso ridurre le emissioni di gas serra fino al 4%. Su scala mondiale si tratterebbe di 2,4 giga tonnellate di CO2 – come azzerare le emissioni di Australia, Canada e Giappone previste nel 2030.
Infine, Microsoft potenzierà la policy interna inaugurata nel 2012 con cui si auto-tassa per la CO2 che emette con 15 dollari per metro cubo di emissioni. L’azienda ha dato anche il suo sostegno alla recente misura proposta nello stato di Washington per varare una strategia di carbon pricing ed è pronta a promuovere un dibattito su scala nazionale sulla misura che mette un prezzo alle emissioni.