Il Comune di Palermo è in forte ritardo sull’erogazione della Carta di identità elettronica (Cie): la città siciliana fino a pochi giorni fa era l’unica, fra i capoluoghi di provincia e di regione, a non essersi adeguata alle nuove norme. Ma una delibera della giunta comunale dello scorso gennaio ha finalmente sbloccato la situazione attraverso la creazione di 32 postazioni per gestire il rilascio del documento elettronico che da gennaio di quest’anno è l’unico (al netto di eccezioni) a poter essere emesso in caso di rinnovo o di nuovo rilascio.
Il ritardo palermitano è stato oggi protagonista di un botta e risposta fra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il sindaco Leoluca Orlando. “Il sindaco vuole porti aperti e l’anagrafe per gli immigrati, ma Palermo è l’unico capoluogo di provincia e di regione a non avere ancora la carta di identità elettronica”, ha detto il ministro.
Immediata la replica di Orlando: “Se il Ministro Salvini stesse meno su Facebook e di più al Ministero saprebbe per quali motivi, risalenti al 2001 e 2011, quando io non ero Sindaco e lui non era Ministro, il Comune di Palermo non ha ancora potuto attivare il rilascio della carta di identità elettronica”.
Il ritardo palermitano è strettamente connesso all’attivazione dell’Anpr, l’Anagrafe nazionale della popolazione residente: il progetto della Cie fu inizialmente legato al rilascio del documento elettronico. Dopodiché un problema legato all’aggiornamento del sistema informatico ha fatto accumulare ulteriore ritardo nonostante la carta di identità cartacea sia andata definitivamente in pensione al 1° gennaio 2019.