DL SEMPLIFICAZIONI

Reti, accesso e manutenzione separati: duro colpo per Telecom

L’emendamento al Dl Semplificazioni approvato ieri dalla Camera obbliga a disaggregare i costi di attivazione e manutenzione dalle tariffe di unbundling. Per l’azienda presieduta da Bernabè sforbiciata del 30% sui canoni all’ingrosso

Pubblicato il 07 Mar 2012

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Il colpo per Telecom Italia potrebbe rivelarsi duro. Con un emendamento della Lega Nord al decreto-semplificazioni, approvato a sorpresa ieri con il parere favorevole del governo, scrive MF, è stato deciso che i servizi di accesso alla rete fissa dell’ex monopolista tlc dovranno essere offerti in maniera disaggregata, in modo che i concorrenti possano rifiutare servizi non richiesti.

Secondo l’emendamento, inoltre, dovranno essere indicati separatamente soprattutto i costi di manutenzione della rete e quelli di attivazione e dovrà essere data la possibilità a chi prende in affitto un doppino telefonico dall’ex monopolista di rivolgersi a ditte diverse da quelle imposte da Telecom per le riparazioni. Secondo MF, non è una questione di lana caprina. Ogni concorrente paga un prezzo di 9,28 euro al mese per ogni linea in unbundling affittata dall’ex monopolista. Questi 9,28 euro comprendono circa 2 euro di costi di manutenzione e altri 0,6 euro di costi commerciali. Sottrarli vorrebbe dire una sforbiciata del 30% sui canoni all’ingrosso incassati dall’ex monopolista.

Sui costi troppo elevati della manutenzione era intervenuta anche la Ue, segnalando all’Authority l’alta percentuale di guasti dell’infrastruttura italiana. Il provvedimento finale del garante, tuttavia, alla fine aveva avuto il via libera comunitario. Il prezzo dell’unbundling è fissato dall’Autorità per le Comunicazioni in base a un modello imposto dalla Commissione europea e dunque è probabile che il governo sia costretto a fare marcia indietro.

IL TESTO DELL’EMENDAMENTO

2-bis. Al fine di favorire le azioni di cui al comma 1 e al fine di garantire la massima concorrenzialità nel mercato delle telecomunicazioni, in linea con quanto previsto dall’articolo 34, comma 1 lettera g) del decreto-legge 6 dicembre 2011 n. 211 i servizi di accesso all’ingrosso di rete fissa devono essere offerti agli operatori concorrenti in maniera disaggregata in modo che gli Stessi operatori non debbano pagare per servizi non richiesti e si possa creare un regime concorrenziale anche per i servizi accessori. In particolare, il prezzo del servizio di accesso all’ingrosso di rete fissa deve indicare separatamente il costo della prestazione dell’affitto della linea ed il costo delle attività accessorie quali il servizio di attivazione della linea stessa ed il servizio di manutenzione correttiva. Con riferimento alle attività accessorie, deve essere garantito agli operatori richiedenti di poter acquisire tali servizi da imprese terze di comprovata esperienza che operano sotto la vigilanza dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni in un regime di concorrenza.

47. 016. Fava, Caparini, Torazzi, Vanalli, Bragantini

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