Il presidente e amministratore delegato di Alcatel-Lucent Italia Gianluca Baini è stato ascoltato ieri dalla commissione Trasporti e Comunicazione della Camera, nell’ambito di un programma di audizioni sugli sviluppi della rete di comunicazione Ngn. Baini ha indicato i problemi aperti, soprattutto sul fronte della sostenibilità economica degli investimenti, e ha indicato nell’emergere di nuove tecnologie una importante chiave abilitante per lo sviluppo delle nuove reti: tra queste "non solo la fibra ma anche il rame ultra veloce e le nuove generazioni della comunicazione wireless, tutti settori nei quali Alcatel-Lucent vanta una competenza specifica", ha detto Baini.
"Esistono quindi le condizioni – ha sottolineato l’amministratore delegato di Alcatel-Lucent – per rendere praticabili nuovi scenari che richiedono tuttavia una armonizzazione di politiche e normative anche al fine di facilitare da una parte la cooperazione tra gli operatori e i soggetti interessati e promuovere dall’altra la domanda di nuovi servizi, rivolti a cittadini e imprese, che potranno trarre beneficio dalla diffusione delle nuove reti e applicazioni".
Il paradosso delle reti
Da un lato, Baini ha detto che “si assiste e si prevede l’esplosione del traffico dati su fisso e ancor di più su mobile, grazie alla rapida adozione di smartphone e tablet. Nei prossimi 5 anni assisteremo ad una crescita del traffico, che diventerà circa 30 volte quello attuale, guidata soprattutto da sempre maggior utilizzo di contenuti video, di applicazioni di file-sharing e dal cloud computing. Dall’altro lato, gli utilizzatori non sono particolarmente disponibili a riconoscere all’operatore di rete un valore maggiore conseguente all’incremento delle prestazioni.”
Il paradosso, ha aggiunto Baini, "è che mentre il settore aumenta i servizi e riduce i prezzi, l’utenza si sta spostando in misura significativa dai tradizionali servizi gestiti dagli operatori a servizi sostitutivi gestiti dai cosiddetti operatori “Over the Top” (Ott) che sottraggono ricavi di traffico che invece servirebbero per sostenere gli investimenti nelle nuove reti”.
Alcatel-Lucent, ha ricordato Baini, ha avuto un ruolo chiave nello sviluppo e nella diffusione delle tecnologie a banda larga come l’Adsl e le sue evoluzioni, diventando fornitore di riferimento nei principali mercati, come quello italiano, e anche oggi continua a innovare introducendo nuove tecniche di trasmissione veloce su fibra, rame e wireless. ”C’è un problema di riequilibrio nella catena del valore – ha dichiarato – e nello stesso tempo di utilizzo delle soluzioni tecnologiche più consone per centrare gli obiettivi del paese e dell’agenda digitale europea: superamento del digital divide entro il 2013 e, entro il 2020, 100 per cento della popolazione coperto con connessioni di almeno 30 Mbit/s e il 50 per cento connesso a 100 Megabit/s. Per raggiungere questi livelli, servirà un mix tecnologico fatto da reti in fibra nelle zone a più alto livello di competizione e sviluppo, reti in rame veloce, in tecnologia Vdsl2 o vectoring e rete wireless Lte”.
Oggi, ha precisato l’amministratore delegato di Alcatel-Lucent, “è necessario portare la fibra nella rete d’accesso fino al punto più economicamente sostenibile rispetto all’area indirizzata, al fine di massimizzare la copertura e permettere un adeguato ritorno degli investimenti”. Un quadro di questo genere, ha detto ancora, dovrebbe “concretizzarsi attraverso collaborazioni tra gli operatori, adeguamento delle normative in materia di messa in opera delle nuove reti, accelerazione della domanda pubblica di servizi digitali, sostegno qualificato alle attività di ricerca e sviluppo”.