L'ANALISI

Social network a saldo negativo, nel 2070 più morti che vivi

Il sito Statista pubblica lo studio dell’Università di Oxford: su Facebook fra 50 anni saranno 5 miliardi i profili di persone decedute. Sfida etica e politica sul fronte conservazione dati: “Serve una strategia per ripensarla”

Pubblicato il 03 Mag 2019

facebook-161104165259

Il saldo sarà negativo. Entro il 2070 la popolazione digitale registrerà più morti che vivi. Una grossa sfida che pone al centro della scena il tema della conservazione e proprietà dei dati conservati sui social e importanti problematiche etiche e politiche. Lo rileva il sito Statista riportando lo studio di Carl J. Öhman e David Watson dell’Università di Oxford, secondo cui su Facebook, nel giro di 50 anni, i profili delle persone decedute saranno circa 1,4 miliardi: ma questo solo se la piattaforma non registrerà nuovi utenti. In caso contrario, il numero di morti supererà i 4,9 miliardi. Asia e Africa avranno il più alto numero di individui deceduti su Facebook nei prossimi anni.

“Un approccio esclusivamente commerciale alla conservazione dei dati pone importanti sfide etiche e politiche – dicono gli autori dello studio – che richiedono strategie urgenti. Chiediamo un modello di gestione scalabile, sostenibile e dignitoso che coinvolga gli interessi di tutte le parti in gioco”.

Chi entra nel mondo digitale, ci rimane. La morte fisica non ne cancella la “vita virtuale”. Un tema su cui Facebook si sta cimentando: negli ultimi quattro anni il social ha tentato di individuare strategie in grado di gestire i profili degli utenti morti, cercando di assicurarsi che gli “amici” degli utenti deceduti non ricevano le notifiche di compleanno. Recentemente ha lanciato un “memorial tab”, una specie di tomba digitale che consente alle persone amiche di curare i post, modificare le impostazioni dei tag, modificare o coprire foto, e rispondere alle richieste di amicizia.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Video
Analisi
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati