Facebook punta sulle banche amiche per il successo della sua Ipo. L’elenco dei consorzi di collocamento è passato dai 6 inziali, citati nel file depositato alla Sec in vista del debutto in borsa, ai 31 del 7 marzo scorso. La Ipo è prevista entro giugno.
La società di Mark Zuckerberg spera di vendere molte azioni, ad un buon prezzo, per raccogliere 5 miliardi di dollari, visto che è valutata 100 miliardi. Lo scrive Robert Cyran, su breakingviews.com, secondo cui l’aumento della platea delle banche coinvolte nella Ipo è finalizzata all’ingresso di molti venditori nell’operazione, che hanno contatti con molti investitori.
Ci sono poi altre ragioni per ampliare la platea delle banche: quelle coinvolte in una Ipo stanno esplicitamente esprimendo parere favorevole sulla società e sulla sua valutazione.
Molte faranno delle analisi post-collocamento, presumibilmente favorevoli alla società. E i consorzi coinvolti nel collocamento non possono pubblicare in fase di pre-Ipo, riducendo così la possibilità di voci negative all’operazione.