Il braccio di ferro tra Stati Uniti e Cina, con il boicottaggio di Huawei da parte di Washington, si farà sentire sull’intero settore degli smartphone che chiuderà il 2019 con consegne mondiali in calo del 3,1% rispetto al 2018, a quota 1,35 miliardi di unità. Lo prevedono gli analisti di Canalys, che hanno corretto le stime al ribasso proprio alla luce dell’incertezza generata dalle tensioni commerciali tra la Casa Bianca e Pechino.
L’amministrazione Trump ha concesso una licenza temporanea di 90 giorni grazie a cui Huawei può acquistare prodotti made in Usa, ma gli analisti si basano sull’assunto che, allo scadere dei tre mesi, la compagnia di Shenzhen sarà sottoposta alle restrizioni in modo rigoroso. E questo, evidenziano, avrà “un impatto significativo sulla capacità di Huawei di lanciare nuovi dispositivi a breve termine, specialmente al di fuori della Cina”.
Se Usa e Cina non raggiungeranno un accordo commerciale, Huawei ne farà le spese, mentre “altri grandi produttori di smartphone avranno un’opportunità a breve termine”. Samsung, proseguono gli esperti, “sarà il primo vincitore, grazie alla strategia aggressiva sui dispositivi e alla capacità di incrementare rapidamente la produzione”.
Guardando al futuro, Canalys prevede una crescita positiva degli smartphone nel 2020 con un volume di spedizioni globali pari a 1,39 miliardi in aumento del 3,4%. A spingere sarà il 5G. Secondo gli analisti alcune regioni cresceranno più velocemente a causa della diversa durata dei cicli di vita dei telefoni.