Poteva essere un matrimonio molto interessante, ma non è andato in porto. Cosa succede adesso? Sia il gruppo Fca che la giapponese Nissan e la francese Renault si impegnano sulla strada dell’innovazione radicale: le auto a guida autonoma. Non c’è altro modo. Anche se cambiano le strategie e i piani per un futuro comune che non c’è più.
Fiat-Chrysler apre la via della Silicon Valley mentre Renault e Nissan scommettono sulla silicon valley israeliana, con un laboratorio per l’innovazione congiunto che apre a Tel Aviv. Ma andiamo con ordine.
Aurora, startup californiana per la guida autonoma, ha annunciato la collaborazione con Fca per costruire una piattaforma per veicoli commerciali. Non è la prima collaborazione con un produttore di autoveicoli, ma sicuramente è una delle più importanti. “Questo accordo con Fca – scrive l’azienda in un comunicato – ci consente di offrire un ampio numero di soluzioni per clienti strategici nel settore della logistica, del trasporto pubblico e anche in altri usi particolari”.
Il settore che viene toccato dall’accordo non è tanto quello dei veicoli privati per il trasporto persone quanto quello dei veicoli commerciali, dai van a sistemi molto più grandi. Uno dei mercati possibili da automatizzare è quello delle consegne. Aurora, che ha già degli accordi di collaborazione con Volkswagen, Hyundai e la cinese Byton per lo sviluppo di sistemi di guida autonoma per produttori di auto e per gestori di flotte aziendali, non ha rivelato i termini economici dell’accordo. Aurora fa parte di un club ristretto di una dozzina di aziende, dalle startup ai colossi come Apple, impegnate nello sviluppo delle auto che si guidano da sole.
Invece Fca ha già una partnership con Waymo, la divisione di Alphabet (holding di Google) per le auto che si guidano da sole: fornisce le Pacifica, un modello di minivan ibrido della Chrysler, per la flotta di auto di Waymo che viene testata in Arizona. Nessuna delle aziende ha spiegato quali sono i termini operativi dell’accordo o quali progetti concreti in via di sviluppo.
Ancora più aperta la mossa di Renault e Nissan, che hanno lanciato il loro innovation lab a Tel Aviv. L’obiettivo è la collaborazione con il fertile terreno delle startup hi-tech israeliane. Nella partnership rientra anche il governo israeliano con la sua autorità per l’innovazione, e si focalizza su alcune aree in particolare: sensori per la guida autonoma, cybersicurezza, big data. Tra i primi nomi israeliani coinvolti c’è la startup “Argus”, specializzata in sicurezza, la Apollo Power che si occupa di pannelli solari, e il prdouttore di motori elettrici Irp Systems.
Renault e Nissan, che i dirigenti delle due aziende ribadiscono essere in ottimi rapporti anche dopo l’arresto dell’ex chairman Carlos Ghosn lo scorso novembre, hanno anche una collaborazione con Mitsubishi per laboratori di questo tipo sia nella Silicon Valley che a Shanghai.
Oltre a questo, il laboratorio di innovazione di Tel Aviv collaborerà anche con il fondo di investimenti di Nissan e Renault, che ha pianificato investimenti per un miliardo di dollari in cinque anni, e collabora a sua volta con il fondo israeliano Maniv Mobility.