Debutto in positivo a doppia cifra (+27% a 2,7 euro) sull’Aim di Borsa Italiana per Relatech, impresa che offre servizi di supporto alla trasformazione digitale delle aziende. Sono così 119 le imprese quotate sul mercato dedicato alle Pmi, la diciannovesima ammissione da inizio anno, la quindicesima sull’Aim.
In fase di collocamento Relatech ha raccolto 4,1 milioni di euro. Il flottante all’ammissione è del 20,22%, con una capitalizzazione di 20,1 milioni. Il valore della produzione del 2018 ammonta a 14,4 milioni. Per Barbara Lunghi, responsabile Primary Markets di Borsa Italiana, il mercato dei capitali “supporterà Relatech nella competizione in un settore, quello dell’Information Technology, in grande e veloce espansione”. Per Pasquale Lambardi, presidente e Ceo oltre che fondatore di Relatech, inizia “una nuova sfida, posizionarci come player digitale di riferimento e rinnovare la fiducia degli investitori che hanno saputo accogliere con entusiasmo le nostre idee, supportando concretamente il nostro percorso di crescita”.
In un’intervista rilasciata a CorCom, Lambardi aveva delineato la strategia concernente l’R&S e l’open innovation, le due bussole del business dell’azienda.
Il digital solution provider, nato nel 2001, è infatti da sempre impegnato a fare da driver di crescita di spin off e startup ad alto contenuto tecnologico in grado di impattare positivamente sullo sviluppo dei territori. In questo senso va letta la collaborazione con prestigiose università italiane, tra cui quella della Calabria (Unical), e poli pubblico-privati di R&S come il Centro di Competenza Ict Sud e la società consortile Bio Tecnomed.
Relatech dedica al ramo ricerca e sviluppo – la unit comprende anche le attività di open innovation – il 7-8% del fatturato che nel 2018 si è attestato sui 14 milioni di euro.
“Collaborare con le università è per noi fondamentale – spiegava al nostro giornale Pasquale Lambardi, ceo di Relatech – perché esse sono in grado di anticipare i trend tecnologici, permettendoci non solo di puntare sulle tecnologie giuste, ma anche di proporre soluzioni innovative al cliente. La collaborazione ci permette anche di venire in contatto con persone con competenze approfondite su argomenti chiave, come ad esempio blockchain, intelligenza artificiale, Internet of Things e di portare in azienda un know how fortemente specializzato”.