IL PROTOCOLLO

Banda ultralarga “ad alta quota”, via alla partnership tra Uncem e Open Fiber

L’accordo mira a diffondere le reti di nuova generazione nei Comuni montani. Riflettori sulla semplificazione amministrativa e su attività di formazione digitale per gli amministratori

Pubblicato il 01 Lug 2019

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Portare la banda ultralarga anche nelle zone montane. E’ questo l’obiettivo del protocollo di intesa tra Uncem e Open Fiber che prevede di porre in essere tutte le iniziative possibili al fine di semplificare le procedure amministrative e tecniche per il rilascio dei permessi e di avviare collaborazioni per consentire la diffusione della cultura digitale tra amministratore e cittadini, anche attraverso specifiche attività formative.

“Il digital divide è una grande emergenza per i territori rurali e montani – spiega il presidente  Uncem, Marco Bussone – e per questo motivo l’infrastrutturazione in fibra ottica è decisiva per il rilancio dei comuni che afferiscono in queste aree. Open Fiber, come concessionaria di bando pubblico, sta lavorando per azzerare le distanze e realizzare una rete che resterà di proprietà pubblica. Questo sarà il veicolo di un cambiamento del sistema: oggi sigliamo questo protocollo con l’obiettivo non solo di facilitare la realizzazione dei lavori, ma soprattutto di diffondere tra le amministrazioni locali la cultura digitale e far comprendere cosa è possibile fare con l’infrastruttura ultraveloce. La banda ultra larga rivoluzionerà la vita delle imprese, come stimolo alla produttività, dei cittadini, abilitando tanti servizi come lo smart working o la telemedicina, e della pubblica amministrazione, con la digitalizzazione di tante attività di pubblico interesse. Opere del genere fanno sistema, uniscono, e per questo lo ritengo un investimento cruciale: non possiamo rallentare un percorso così importante”.

“Il piano Bul nelle aree bianche – evidenzia Andrea Falessi di Open Fiber –  è frutto di una partnership pubblico privata che ha un obiettivo molto ambizioso: i nostri interventi riguarderanno oltre 7600 comuni, con importanti benefici economici e occupazionali su tutto il territorio. In Piemonte lavoreremo in quasi 1200 comuni, con tempistiche di ultimazione molto sfidanti. Per ciascun comune, c’è un iter autorizzativo molto complesso: sono infatti numerosi gli enti coinvolti nel processo per il rilascio dei permessi, e non tutti sono reattivi. Noi crediamo molto in questo progetto, i lavori procedono e abbiamo dati che sottolineano come ci sia una forte domanda di servizi nelle aree bianche. Tra l’altro, stiamo chiudendo accordi commerciali con tutti gli operatori partner proprio per la commercializzazione nelle aree bianche. Ma abbiamo bisogno di snellire la burocrazia e sensibilizzare tutti gli attori coinvolti sull’importanza del piano: l’accordo con Uncem va proprio in questa direzione, anche perché il processo di trasformazione digitale in atto ha bisogno di un’infrastruttura di rete come quella in fibra ottica Ftth, che garantisce velocità di connessione fino a 1 Gigabit per secondo, e non possiamo permetterci di perdere questa opportunità”.

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