Crescita lenta, elevata incertezza e aumento dei livelli di disuguaglianza dovrebbero spingere i responsabili politici a intraprendere azioni urgenti per ottenere una crescita più forte, sostenibile e più inclusiva: questo il messaggio chiave contenuto nel rapporto annuale “Going for growth” appena pubblicato dall’Ocse.
“Poiché la crescita sta rallentando e le nuove tecnologie stanno rapidamente trasformando le nostre economie, è urgente portare avanti gli sforzi di riforma per promuovere una crescita inclusiva e sostenibile “, sottolinea il segretario generale dell’Ocse Angel Gurría, presentando il rapporto in vista della riunione dei ministri delle finanze del G7 a Chantilly, in Francia, in calendario il 17 e 18 luglio prossimo. “Going for Growth indica ai politici su cosa concentrare gli sforzi per stimolare la crescita, migliorare le opportunità, l’inclusività e la sostenibilità ambientale. Il tempo per le riforme è ora, per una vita migliore oggi e per le generazioni future”.
L’istruzione è la priorità considerata più urgente in tutti i paesi – si legge nella sintesi del report – ed è fondamentale per garantire che le generazioni attuali e future trovino un lavoro di qualità per percorsi di carriere più produttive. Affrontare la questione pertinente della segmentazione del mercato del lavoro e migliorare le condizioni per l’inclusione nel mercato del lavoro di donne, migranti, minoranze e lavoratori anziani sono anche cruciali in modo che tutti possano beneficiare della crescita.
Spostare la tassazione dal reddito alla proprietà stimolerebbe la crescita, in particolare nelle economie avanzate – è la seconda priorità indicata dall’Ocse. “Una migliore efficienza del settore pubblico, lo stato di diritto e una fornitura di infrastrutture adeguate e accessibili sono altrettanto importanti per risparmiare risorse, accedere ai mercati e creare condizioni affinché le imprese investano nell’innovazione, in particolare – ma non solo – nelle economie dei mercati emergenti”.
Il capitolo Italia
La scarsa qualità delle infrastrutture, gli oneri normativi, le inefficienze fiscali e della pubblica amministrazione: questi i quattro principali ostacoli sul cammino italiano che si traducono in scarsa attrattività di investimenti. “Il nuovo codice degli appalti è ben congegnato – si legge nel Capitolo dedicato al nostro Paese – ma la sua novità e la mancanza di un regolamento di attuazione ne hanno ritardato la piena attuazione, ostacolando gli investimenti pubblici”.
Altro tasto dolente la disoccupazione: “Mettere a punto una formazione professionale ed educativa efficace e programmi di competenze per adulti contribuirebbe a ridurre l’elevata percentuale di giovani non occupati o educati e ad abbinare meglio le competenze dei lavoratori con l’ambiente di lavoro in evoluzione”. Per non parlare dei costi del lavoro: “Il cuneo fiscale sul lavoro è elevato e indebolisce gli incentivi al lavoro favorendo di fatto l’evasione fiscale. Secondo l’Ocse per bisogna combattere l’evasione fiscale “attraverso maggiori investimenti in sistemi informatici e una migliore gestione delle risorse umane nelle agenzie di riscossione delle imposte, nonché abbassando la soglia per i pagamenti in contanti”.
Rafforzare l’apprendistato, l’istruzione professionale, i corsi di formazione e l’apprendimento permanente sono le tre raccomandazioni per spingere le opportunità, in particolare dei giovani: “Un’ampia percentuale di giovani non è né formata né occupata e molti lavoratori non hanno le competenze richieste dai datori di lavoro. Il sistema di apprendimento permanente è frammentato e sottosviluppato. È necessario modificare il contenuto educativo dell’apprendistato e definire e applicare gli standard di qualità. Determinante il ruolo degli Its (Istituti tecnici) per accrescere le competenze specialistiche in particolare sul fronte del digitale.