Un taglio che non ci voleva, ma Symantec non ci sta. Secondo fonti raccolte dalla stampa americana infatti Symantec e Broadcom hanno fermato i negoziati per la fusione. Il punto centrale è la valutazione dell’azienda: almeno 28 dollari per azione secondo Symantec, meno secondo i consulenti di Broadcom.
In realtà non si tratta di un desiderio di alzare la posta da parte dell’azienda di security, ma quasi di uno scatto di orgoglio: nei primi incontri infatti Broadcom aveva indicato che avrebbe potuto pagare fino a 28,25 dollari per azione di Symantec. Ma la due diligence avviata quando erano iniziato il processo di formalizzazione dell’acquisizione, la cifra indicata era caduta rapidamente sotto la soglia dei 28 dollari per azione.
Quando all’inizio di giugno era uscita la notizia che Symantec stava per essere acquisita da Broadcom, il suo titolo era salito molto rapidamente in Borsa. Secondo le informazioni rivelate all’epoca le due aziende stavano negoziando il prezzo della fusione e avevano visto ulteriori possibili sinergie per 1,5 miliardi di dollari.
Dopo la notizia del blocco le azioni di Symantec sono scese del 12,8% arrivando a quota 22,30 dollari.
Negli ultimi anni Symantec ha subito un intenso turnover del management e un core business meno solido, dato che le società di cloud security hanno conquistato quote di mercato enterprise da un lato mentre numerose startup offrono modi innovativi per proteggere i dispositivi mobili.
Il produttore di chip Broadcom, nel bel mezzo di una serie di acquisizioni che hanno l’obiettivo di garantire un futuro diversificato all’azienda, ha acquistato l’anno scorso CA Technologies per 19 miliardi di dollari e ha cercato di acquistare Qualcomm prima che il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti bloccasse l’accordo per motivi di sicurezza nazionale.
Prima di Symantec, Broadcom aveva lavorato anni fa per acquistare una società di software infrastrutturale. La candidata era Tibco, secondo varie fonti, ma poi era stato Vista Equity Partners ad acquistare l’azienda per 4,3 miliardi di dollari nel 2014.
Tuttavia, l’acquisizione di una società di software potrebbe ridare a Broadcom la spinta necessaria per ripartire. Le tensioni commerciali degli ultimi tempi hanno danneggiato il core business dei semiconduttori e il suo rapporto con il colosso cinese delle telecomunicazioni Huawei. Broadcom ha tagliato le sue previsioni per le vendite di chip quest’anno di due miliardi di dollari dopo che Huawei a maggio è stata inserita nella lista nera per gli acquisti delle tecnologie statunitensi.