Per limitare i danni provocati dall’inquinamento dei rifiuti elettrici ed elettronici, è appena nata una convenzione Onu ad hoc. L’obiettivo è promuovere la raccolta e il riciclo dei materiali pericolosi, anche introducendo misure per migliorare i modi con cui le apparecchiature vengono gestite. A siglarla è stata l’Unione internazionale delle telecomunicazioni dell’Onu (Itu) e la Convenzione di Basilea (Sbc), per rafforzare la collaborazione fra il settore dell’information e communication technology (Ict) e i decisori politici che si occupano della questione a livello ambientale. L’idea è quella di coinvolgere sia i politici che l’industria del riciclo.
Secondo le stime dell’Itu, i rifiuti elettronici sono in crescita esponenziale, in particolare nei paesi in via di sviluppo, ma solo il 13% attualmente viene riciclato, spesso senza applicare procedure di sicurezza. "Il settore dell’Ict – spiega il segretario generale dell’Itu, Hamadoun Touré – sta già facendo progressi significativi nel migliorare la sua performance e nel ridurre i rifiuti elettronici attraverso miglori standard e migliori pratiche". I rifiuti elettronici contengono materiali tossici impiegati nei processi di lavorazione e possono causare danni all’ambiente ma anche alla salute umana."Le apparecchiature Ict – aggiunge il segretario esecutivo della convenzione di Basilea, Jim Willis – deve essere gestito pensando al suo intero ciclo di vita, e questo include il periodo in cui l’apparecchiatura diventa di seconda mano e poi un rifiuto elettronico".